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Le campane di Breggia non verranno zittite, neanche la notte

Il Municipio e i sette Consigli parrocchiali hanno trovato però un compromesso: nottetempo verranno ridotti i rintocchi

‘Non si toccano’
(Ti-Press/Archivio)
17 settembre 2025
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Nessuno farà tacere le campane della Valle di Muggio. Non saranno le lamentele risuonate nel corso dell’estate, in particolare dalle frazioni di Bruzella e Scudellate, a soffocare i rintocchi che riecheggiano dai campanili di Breggia. A ritenere ‘molesti’ i rituali ‘din don’ che marcano le ore, soprattutto la notte, erano stati alcuni residenti e villeggianti. Lamentele che non hanno, però, scalfito la tradizione locale. Come un sol uomo le sette Parrocchie della regione si sono infatti presentate compatte, a inizio settembre, all’incontro convocato dal Municipio. Ma ciò che più conta, hanno messo sul tavolo una presa di posizione congiunta a difesa dei sacri bronzi. Una decisione già ratificata in taluni casi – come a Scudellate – dall’assemblea parrocchiale, e che in altri lo sarà a breve. La mediazione dell’Esecutivo ha dato modo, comunque, di trovare una via d’uscita, frutto di un compromesso che, da un lato, non ignora il disagio di una parte, seppur minoritaria, di chi vive o soggiorna in valle, dall’altro rispetta il sentire popolare.

Meno battiti notturni

«Ci siamo seduti attorno a un tavolo e abbiamo individuato la soluzione». Il sindaco di Breggia, Stefano Coduri, sembra tirare un sospiro di sollievo: questa problematica può essere spuntata dal carnet del Comune. Nella sostanza, in effetti, se ne è venuti a capo. In futuro gli orologi dei campanili continueranno a suonare le ore anche la notte, ma le loro velleità sonore verranno ridimensionate: si batterà un sol colpo all’ora e alla mezza. In questo modo non si verrà meno alla missione di scandire il tempo, ma lo si farà... in sordina. Adesso la decisione dovrà essere formalizzata, secondo tutti i crismi (innanzitutto giuridici).

«Il Municipio – ci informa il sindaco – non ha ancora avuto la possibilità di tornare sulla tematica dopo la riunione di inizio settembre. Lo farà verosimilmente la settimana prossima». A quel punto il ‘patto’ sarà messo nero su bianco. «La soluzione – ci conferma Coduri – sarà tradotta in una convenzione dedicata per ciascuna delle sette Parrocchie». Un accordo, ribadisce il sindaco, che ha cercato di ascoltare e recepire le esigenze di tutti.

Le Parrocchie hanno le idee chiare

Va detto che l’intesa raggiunta dai Consigli parrocchiali, ancora prima di vedere l’Esecutivo di Breggia, ha fatto chiarezza e facilitato la ricerca di una risposta, per finire, salomonica. Sondati i pareri dei parrocchiani si è raggiunto un punto di incontro, ma soprattutto si è scandito un principio. «Le campane non si toccano – sgombra il campo Mirko Cereghetti, presidente del Consiglio parrocchiale di Scudellate –. Su questo punto la nostra assemblea parrocchiale, riunita in seduta straordinaria, si è espressa all’unanimità». Ma non è la sola in valle a pensarla così. Anche perché, ricorda Cereghetti, evocando la base legale federale, l’ultima parola spetta alla Parrocchia. Non per nulla l’iniziativa presa lì per lì dal parroco, sull’onda dei reclami dei villeggianti delle strutture ricettive di Scudellate – ovvero spegnere la campana locale – aveva suscitato la reazione dei responsabili della Parocchia.

Di conseguenza, ci spiega Cereghetti, in vista dell’incontro con il Municipio, i rappresentanti dei sette Consigli parrocchiali si sono trovati per discutere della questione. «E ci siamo ritrovati sulla stessa lunghezza d’onda. Una linea – quella che le campane non si zittiscono, ndr – confluita in una presa di posizione collettiva che abbiamo presentato all’Esecutivo».

‘Un tema caldo’

L’autorità di Breggia, ci fa capire dal canto suo il sindaco Coduri, avrebbe potuto agire di sua iniziativa, ma ha preferito scegliere la via della condivisione. «Abbiamo ritenuto – ribadisce – di allargare il dibattito e coinvolgere i Consigli parrocchiali, consultando al contempo la giurisprudenza esistente. Insomma, abbiamo voluto fare le cose seriamente». E il risultato lo si è portato a casa. Si era consapevoli, del resto, di andare a toccare una corda sensibile. «Questo – rimarca ancora – è un tema sentito in valle. Tant’è che in queste settimane se ne è parlato molto. Così ci siamo trovati confrontati con chi arriva da fuori e vorrebbe che in notturna le campane venissero spente e chi è cresciuto nella regione e le ritiene una espressione della tradizione. Certo poi a fare la differenza è pure la distanza dal campanile».

Un problema anche cittadino

Decibel e scampanii, d’altro canto, non tengono sveglio solo il dibattito a Breggia. Di recente è venuta alla luce un’altra polemica tutta cittadina. A Chiasso la problematica è emersa, infatti, tanto nel centro urbano che in collina. A sollevare la tematica in città è stata la Commissione di quartiere Centro, che ha interpellato in merito il Municipio cittadino. Mentre un abitante a due passi dal campanile della chiesa parrocchiale di Santa Croce a Pedrinate si è rivolto, già un anno fa, direttamente al Consiglio parrocchiale; e in seguito, non avendo ricevuto risposta, di recente ha interessato pure l’Esecutivo. L’ultma parola, in questo caso, come ci ha confermato il presidente del gremio parrocchiale Umberto Balzaretti, sarà dell’assemblea, che verrà convocata per affrontare la tematica.

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