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‘La Nascita di Venere’ porta un messaggio di rinascita a Chiasso

È in corso la realizzazione della sesta opera del progetto Urban Art. L’artista Ravo reinterpreta l’opera di Botticelli in Corso San Gottardo 109

Promotori e artista
(Ti-Press/Francesca Agosta)
1 ottobre 2025
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È «un sogno» che si realizza. E che per molti anni accoglierà i passanti – automobilisti o pedoni – che transiteranno nella parte alta di Corso San Gottardo, a Chiasso. Qualcosa sta infatti cambiando all'altezza del numero civico 109, dove Andrea Ravo Mattoni sta realizzando un nuovo murale. Il sesto – settimo se si conta anche l'opera del Basilico sulla facciata del Cinema Teatro – nato negli ultimi anni a Chiasso nell'ambito di Urban Art. La terza edizione è dedicata alla realizzazione della ‘Nascita della Venere’ sulla parete dell'abitazione messa a disposizione dalla Comunione Ereditaria Canova, famiglia patrizia di Chiasso. Ravo è al lavoro da inizio settimana; sabato 4 ottobre alle 17 sarà possibile ammirare l'opera terminata e incontrare l'artista. Prima del finissage, dalle 15 alle 17, ci sarà l'atelier, con esposizione di opere, ‘Ferite che diventano oro: l'arte del Kintsugi’. «Questi murales stanno dando un contributo notevole alla qualità di vita dei nostri cittadini – commenta il sindaco Bruno Arrigoni –. Prossimamente il Centro culturale esporrà quadri e statue in vari punti e negli edifici pubblici cittadini con l'obiettivo di portare la cultura fuori dai musei». Una delle particolarità di Urban Art è la possibilità per la popolazione di interagire con gli artisti all'opera. «Negli anni abbiamo ricevuto molte testimonianze in merito – conferma Davide Lurati, capodicastero Sport e tempo libero –. Il nostro vuole essere un progetto interattivo, inclusivo e, nel caso specifico, anche nobile per il messaggio che questa ultima opera vuole portare».

La forza della rinascita

Un messaggio che non ha lasciato indifferente l'artista. Nato a Varese nel 1981 da una famiglia di artisti, Ravo è noto per portare i grandi capolavori della storia dell'arte nello spazio urbano. «È la prima volta che realizzo la ‘Nascita di Venere’ su un muro – racconta –. Con il classicismo c’è anche l'intelligenza artificiale che mi ha permesso di togliere gli altri personaggi, per un vuoto che parla di assenza ma anche di resistenza». Nella reinterpretazione dell'opera di Sandro Botticelli (1485), infatti, la figura femminile si staglia sola, potente, al centro di uno spazio svuotato, privo dei personaggi che tradizionalmente la accompagnano, in quello che vuole essere lo spazio del coraggio, della solitudine trasformata in forza, della malattia attraversata con dignità. La conchiglia che la sostiene – fragile involucro, rifugio simbolico, anima visibile – porta su di sé le ferite del tempo. Crepe che non sono state nascoste, ma ricucite con l’oro, secondo l’antica pratica giapponese del kintsugi. Una pratica che non cela la rottura, ma la sublima, rendendola parte integrante della bellezza e della storia dell’oggetto. Così come le cicatrici lasciate dalla malattia possono diventare segni di luce, non di perdita, ma di trasformazione. La Venere che sta prendendo forma a Chiasso non nasce quindi solo dalle acque, ma dalla lotta. E nel vuoto che la circonda si apre la possibilità di accogliere: ogni persona che ha attraversato la sofferenza, ogni voce che si unisce alla sua, ogni gesto di solidarietà. Toccherà allo spettatore, con il proprio sguardo, colmare questo vuoto.

Il progetto suscita interesse

La bellezza va ricercata attraverso ogni forma d'arte. «Sognavo questa opera dall'inizio per la nostra Chiasso – commenta la responsabile marketing Francesca Cola Colombo –. Questa vuole essere un'immagine di bellezza che va al di là dello stereotipo con cui la cittadina viene descritta. Chiasso è una città in cui l'arte piace tanto e questo è il motore che ci fa andare avanti con una ricerca attenta e curata». Dopo le opere realizzate all'ex Gambrinus, al Tertianum Comacini, in via Odescalchi, all'acquedotto Prà Tiro, al Centro giovani-Atte e quella in corso (a cui si aggiunge la ‘Nevercrew’ comparsa in piazza Indipendenza lo scorso anno), Urban Art ha tutte le carte in regola per continuare a espandersi. «Stanno arrivando altre richieste di proprietari che stanno ristrutturando i loro stabili e sono disponibili a ospitare un'opera permanente», aggiunge Cola Colombo. Urban Art è realizzata con il sostegno di Artrust. «L'arte urbana è un'unione di persone – spiega la direttrice Patrizia Cattaneo Moresi –. Un'unione che deve portare bellezza laddove c’è una ferita. Ma anche la bellezza in una città che se la merita tutta». Nei prossimi mesi verranno organizzate delle attività di mediazione sull'arte urbana con i migranti. Attività che culmineranno con delle visite guidate che coinvolgeranno anche popolazione e interessati.

‘Il talento della malattia’

A ispirare la terza edizione di Urban Art Chiasso è stata l'associazione no profit Imperfect, nata per trasformare la ferita in bellezza, parlando di malattia attraverso l'arte nelle sue varie forme. «La nostra missione è rompere la paura della malattia e della parola cancro con delle opere di bellezza, perché le cicatrici non sono vergogna, ma tracce di vita», è il commento della presidente Giulia Ruggeri. L'associazione è presente a Chiasso quale ente organizzatore, con Soroptimist International Club Mendrisiotto, dell'evento teatrale ‘Il talento della malattia. Una storia di rinascita, un inno alla vita’ che sarà presentato giovedì 9 ottobre al Cinema Teatro. Lo spettacolo sarà messo in scena da Paola Albini e Natalia Piana dell'Academy Fondazione Franco Albini. I biglietti possono essere acquistati in prevendita sul sito www.biglietteria.ch.

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