Mendrisiotto

Cinque contenitori pubblici per i rifiuti ‘non soddisferebbero nessuno’

Il Municipio di Chiasso è contrario alla proposta della Commissione edilizia. Si decide su una mozione presentata da Luca Maghetti (Plr)

Si esprimerà il Consiglio comunale
(Archivio Ti-Press)
1 ottobre 2025
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Avere cinque contenitori pubblici, uno per quartiere, per i sacchi dei rifiuti “non soddisferebbe nessuno”. Così come aveva fatto nel preavviso alla mozione, il Municipio di Chiasso mantiene la sua idea e, dopo il rapporto favorevole della Commissione edilizia, propone di respingere la mozione di Luca Maghetti (Plr) che chiede la posa di contenitori pubblici per i rifiuti. L'ultima parola sarà come sempre quella del Consiglio comunale.

Come spiegato nel Messaggio municipale, dando il loro preavviso i commissari hanno proposto l'acquisto di cinque contenitori muniti di adesivo ‘solo per urgenze’, da posizionare presso impianti di videosorveglianza, “affinché gli addetti ai lavori possano visionare le relative immagini”. Il Municipio puntualizza che “le immagini possono essere visionate esclusivamente da agenti della Polizia comunale” ed è quindi “escluso che gli addetti al servizio urbano vi pongano mano”. La videosorveglianza “non è uno strumento per cui si fanno passare in rassegna le immagini di giornata, moltiplicate per cinque contenitori, con costi esorbitanti, fin che si trovi chi contravvenga o abbia depositato un sacco nero al posto di uno blu”. L'impianto, sottolinea ancora l'Esecutivo, “serve a verificare le circostanze di un caso che non doveva accadere sulla base di una segnalazione, che dà quindi il via alla ricerca”. La posa del citato adesivo, per il Municipio rende “impossibile verificare le modalità secondo cui l'urgenza si sia verificata”. Lo stesso “risulta improponibile”.

Rumori molesti, per il Municipio va bene così

Il Municipio di Chiasso ha dato il suo preavviso negativo a una seconda mozione di Luca Maghetti che propone una revisione parziale dell'ordinanza municipale sulla repressione dei rumori molesti e inutili in vigore dal 2010. A essere messo in discussione sono gli articoli 3 e 5 che stabiliscono la quiete notturna e la pausa pomeridiana e, rispettivamente, i lavori agricoli e di giardinaggio. Per l'Esecutivo “l'ordinanza vigente è conforme a quanto predisposto dalla legislazione cantonale superiore”. La richiesta estensione di eseguire lavori o attività rumorose nei giorni feriali e di sabato fino alle 20 “è in contrasto con la legislazione cantonale”. La pausa dalle 12 alle 13 nei giorni feriali e di sabato “è prassi comune e non vi sono ragioni per cui debba essere soppressa”. Per Maghetti “le norme in vigore non tengono conto delle mutate abitudini, ma anche dei progressi della tecnica, che sempre più offre sul mercato apparecchiature elettriche o a batteria molto più silenziose ad esempio dei soffiatori a benzina che sono oggettivamente molto molesti”.

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