Mendrisiotto

Amac taglia il traguardo del venticinquesimo e si festeggia

L’Associazione Monitori e Animatori Colonie di Mendrisio rinnova il suo impegno a favore dei giovani

Comitato e ospiti alla festa a Castel San Pietro
22 ottobre 2025
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Tutto, nel 2000, è nato dal desiderio di un gruppo di monitori di offrire ai ragazzi esperienze educative e relazionali di valore. Oggi, venticinque anni dopo, l’Associazione Monitori e Animatori Colonie (Amac) di Mendrisio taglia il traguardo del suo primo quarto di secolo di vita con la consapevolezza di aver fatto un importante pezzo di strada insieme ai giovani del Mendrisiotto e del Ticino. Un ‘viaggio’, quello dell'Associazione, ripercorso, l'11 ottobre scorso, a Castel San Pietro, in una grande festa comunitaria che ha radunato numerosi soci, volontari e amici e visto la presenza di autorità politiche comunali e cantonali, a cominciare dal direttore del Dipartimento della sanità e della socialità (Dss) Raffaele De Rosa, dai sindaci di Castello Alessia Ponti e di Mendrisio Samuele Cavadini, e dai gran consiglieri Nara Valsangiacomo e Gabriele Ponti, oltre al segretario generale dei Cemea ticinesi Paolo Bernasconi.

«Quando abbiamo fondato questa realtà, mai avremmo immaginato che saremmo arrivati fin qui – ha ripercorso il presidente Michele ‘Mitch’ Aramini, ricordando i fondatori Tony, Donato e Piui –. Ogni sorriso di un bambino, ogni esperienza condivisa, ogni passo fatto insieme ha avuto un impatto più grande di quanto potessimo immaginare. Il cuore della nostra missione – ha ribadito – è educare, trasmettere valori e creare un ambiente sicuro e stimolante in cui i giovani possano sviluppare le proprie potenzialità e affrontare la vita con coraggio e creatività». Un impegno ritrovato nelle testimonianze di un ex monitore come Antonio Barone o di un membro dell'Associazione come Lorenzo Babbini e che il Comitato attuale perpetua.

«Amac rappresenta una realtà viva e radicata, capace di rinnovarsi e di rimanere coerente con i propri valori: l’educazione attiva, la formazione dei giovani, la promozione di un vivere insieme fondato su rispetto e partecipazione – ha rimarcato dal canto suo il consigliere di Stato De Rosa, rammentando il contributo dato nel processo di revisione della Legge giovani e colonie –. In un’epoca di incertezze e individualismo, Amac offre spazi di crescita autentica, dove si impara a vivere insieme e a prendersi cura degli altri».

Cosa c'è ora nel futuro dell'Associazione? Innanzitutto, si è sottolineato nel corso della festa – alla cui organizzazione ha dato una mano il Carnevaa di Cavri di Castello –, vi è la volontà di continuare a investire nella formazione di nuovi monitori, nel rinnovamento dei progetti e nella collaborazione con enti e istituzioni locali. «I prossimi 25 anni sono già iniziati – ha concluso il presidente Aramini – e siamo pronti ad affrontarli con la stessa energia, passione e voglia di fare che ci ha sempre contraddistinto. Continueremo a crescere insieme, a innovare, ma restando fedeli ai valori che ci hanno guidato fin dal primo giorno».