laR+ Ticino

‘Essere giudici: contano solo imparzialità, competenza, equità’

L'Associazione giuristi/e democratici/che ‘condanna gli attacchi’ subìti da Verda Chiocchetti e Quadri per la foto in discoteca con lui vestito da donna

Una sana lettura
(Ti-Press)
27 febbraio 2025
|

“Non siamo in Iran: da noi vige la Costituzione. E la Costituzione garantisce a chiunque sia crossdresser di essere anche giudice, perché per essere giudici contano solo l’imparzialità, la competenza e l’equità". L’Associazione giuristi/e democratici/che Ticino (Agdt) "condanna" pertanto "gli attacchi" subìti dai giudici, per il momento destituiti in relazione al cosiddetto caos Tpc, Francesca Verda Chiocchetti e Siro Quadri in relazione alla foto che li ritrae in un locale pubblico del Locarnese con lui vestito con abiti femminili.

Afferma l'associazione: "Non c’è nemmeno un microbo di correttezza giuridica nel dire che un giudice non possa andare in discoteca, o non possa vestirsi come gli pare. I giudici sono anzitutto cittadini di questa nazione. La nostra, piaccia o non piaccia, è una nazione liberale. Anche se purtroppo sempre più voci vorrebbero che assomigliasse pericolosamente a una teocrazia". Si è assistito "a tutto", aggiunge l'Agdt: "Telefoni cellulari incandescenti per quanto la fotografia circolasse sulle chat di WhatsApp, in maniera a dir poco ossessiva e voyeuristica. Giornalisti che hanno indossato gli orridi panni di polizia dei costumi di ispirazione khomeinista. Peggio di tutti: il giornale personale del consigliere nazionale leghista Lorenzo Quadri che – dimentico di aver giurato sulla costituzione e quindi sulle libertà fondamentali – suggerisce sibillinamente e forfettariamente che i crossdresser non pensino di poter diventare giudici. Infine, l’assordante ed incomprensibile silenzio di chi per anni ha lottato sulle questioni di genere".

E ancora: "A contrare la gogna si è letta e sentita sola voce di una ex parlamentare dell'Mps (Angelica Lepori, ndr) e le vittime del pubblico ludibrio, costrette, di fronte all’imbarazzante silenzio generale, a difendersi da sole reagendo all’orrido outing nazional-popolare. I cannoni di chi aveva palle e polvere da sparo per intervenire a favore di un deciso ritorno all’ordine non si sono sentiti". In Ticino, ritiene l’Associazione giuristi/e democratici/che, "stiamo assistendo a un’involuzione feroce del discorso pubblico, per cui le libertà costituzionali valgono a geometria variabile. Come Agdt condanniamo fermamente questa deriva e chiediamo a tutte e tutti, colleghe e colleghi in particolare, di tornare a pensare secondo i dettami dello Stato di diritto, che è la nostra cultura".