Il governo all'Mps: ‘Di principio non dovrebbe essere necessario ripetere i processi, se del caso saranno le autorità di ricorso a pronunciarsi’
“Come esposto dal presidente del Tribunale d’appello in occasione dell’audizione avvenuta il 20 gennaio con la Commissione (parlamentare ndr) giustizia e diritti, dottrina e giurisprudenza tendono ad ammettere che le motivazioni delle sentenze possano essere firmate anche da un altro giudice che non sia quello che ha presieduto il processo (laddove quest’ultimo, per un qualche motivo, non può farlo). Di principio, non dovrebbe dunque essere necessario ripetere dei processi. Va da sé che su questo aspetto toccherà comunque, se del caso, alle preposte autorità di ricorso pronunciarsi, qualora dovessero essere sollevate delle contestazioni in sede giudiziaria”. Il Consiglio di Stato risponde così a una delle domande poste da Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi nell'interrogazione depositata dai due deputati dell’Mps lo scorso mese. L’atto parlamentare era stato presentato in relazione ai noti sviluppi del cosiddetto caos Tribunale penale cantonale – vale a dire la destituzione dei giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti (entrambi hanno impugnato la decisione del Consiglio della magistratura e il ricorso è pendente) e le dimissioni del presidente del Tpc Mauro Ermani – e alle conseguenze della nuova situazione.
Tra queste, il destino delle sentenze emesse dagli allora tre magistrati ma non ancora motivate. Quanti i verdetti? Al riguardo il governo cita i dati comunicati “il 23 gennaio” alla commissione ‘Giustizia e diritti’. Per quanto riguarda Ermani, scrive il Consiglio di Stato nella risposta all’Mps, “le sentenze non ancora motivate sono 3, di queste 2 sono appellate, entrambe di una Corte criminale”. Per quel che concerne Quadri, “le sentenze non ancora motivate sono 8, di queste 6 sono appellate, di cui 4 di una Corte criminale e 2 di una Corte correzionale”. Quanto a Verda Chiocchetti, "le sentenze non ancora motivate sono 9, di queste 3 sono appellate, di cui 2 di una Corte criminale e 1 di una Corte correzionale”.