Ora è dell'1,5%. L'Asi: gli affittuari verifichino il proprio diritto a una riduzione della pigione e presentino una richiesta al locatore
Per gli inquilini è una buona notizia: il tasso ipotecario di riferimento è ora dell’1,5%, ossia 0,25 punti percentuali al di sotto dell’ultimo tasso pubblicato. Lo ha reso noto oggi l'Ufab, l'Ufficio federale delle abitazioni, ricordando che in tutta la Svizzera le pigioni vengono stabilite in base a questo tasso.
Il tasso ipotecario di riferimento, spiega l'Ufab, viene pubblicato in quarti di percentuale "ed è basato sul tasso d'interesse medio, ponderato in base al volume dei crediti ipotecari svizzeri". Rispetto al trimestre precedente, il tasso d'interesse medio, calcolato al 31 dicembre 2024, dall'1,63 è sceso all'1,53%: "Con l'arrotondamento commerciale, il tasso ipotecario di riferimento, determinante per stabilire gli affitti, è quindi ora dell'1,5% e si applica a partire dal 4 marzo 2025". Cioè da domani. Si manterrà a questo livello "finché il tasso medio non scenderà sotto l'1,38% o non supererà l'1,62%".
In linea di principio, si legge ancora nel comunicato dell'Ufab, la riduzione del tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali rispetto al trimestre precedente "offre agli inquilini il diritto a una riduzione del 2,91% se l'affitto attuale si basa su un tasso di riferimento dell'1,75%". Se invece l'affitto attuale si basa ancora su un tasso superiore all'1,75%, la riduzione dell'affitto sarà maggiore. Se l'affitto attuale si basa già su un tasso di riferimento dell'1,5%, non sussiste alcun diritto di adeguamento. Dal canto loro i locatori, se l'affitto attuale si basa su un tasso di riferimento dell'1,25%, "hanno in linea di principio il diritto di aumentare l'affitto del 3%, a causa dell'attuale riduzione del tasso di riferimento".
Nella maggior parte dei casi il contratto di locazione o l'ultimo avviso di adeguamento dell'affitto forniscono informazioni sull'entità del tasso di riferimento su cui si basa l'affitto attuale. Sono esclusi da queste regole i contratti di locazione con pigioni indicizzate o pigioni scalari, così come le pigioni dei locali commerciali subordinate all'evoluzione della cifra d'affari, annota ancora l'Ufab. In molti casi vige un regime speciale per le cosiddette ‘abitazioni sostenute’.
L’Associazione svizzera inquilini (Asi) teme però che "ancora una volta" la riduzione del tasso d’interesse di riferimento non venga automaticamente concessa da molti locatori. Questi ultimi "nella pratica applicano rapidamente gli aumenti di pigione, ma tardano a riconoscere le riduzioni", sostiene l'Asi. Pertanto "sono gli inquilini che devono prendere l’iniziativa di verificare il proprio diritto a una riduzione e presentare una richiesta al locatore".