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Marco Solari sullo schermo di Vacchini: ‘Dialogo-dialogo-dialogo’

Il già presidente del Locarno Film Festival pone l'accento sulla necessità di trovare ‘equanimità e serenità’

Dal 2023 presidente onorario del Locarno Film Festival
(archivio Ti-Press)
7 luglio 2025
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Sul dibattito che si è aperto attorno allo schermo del Locarno Film Festival abbiamo interpellato il già presidente (dal 2000 al 2023, attualmente presidente onorario) Marco Solari per un parere. È riluttante, ma afferma: «Ho visto che gli animi si sono accesi e capisco: tutto ciò che tocca il Festival a Locarno è tema molto delicato. In questo caso è particolarmente sentito poiché concerne una realizzazione che è patrimonio di famiglia, facendo ovviamente riferimento a Livio Vacchini, a sua figlia Eloisa e allo storico studio d'architettura. Mi viene allora in mente una parola molto usata dai grandi filosofi tedeschi, “Gelassenheit”. In questo caso utilizzerei due dei suoi significati: equanimità e serenità. Ci vuole un po' di tranquillità. Farei anche riferimento a un concetto del “Gattopardo”: cambiamo per non cambiare, pur guardando al futuro».

In che senso? «Già lo schermo attuale non è più quello originale. Negli anni Novanta del secolo scorso è stato modificato nelle dimensioni, diventando così anche il più grande d'Europa. Altre strutture sono cambiate: la cabina e le sedie. Il Festival ha sempre lottato per mantenere la sua posizione tra le 7-8 maggiori rassegne cinematografiche del mondo, e lo fa puntando sul contenuto artistico e culturale. Ora mi si dice che con un nuovo schermo vengono liberati mezzi ingenti proprio a favore del contenuto artistico e culturale; è stata dunque fatta questa scelta. È un argomento importante, anche pensando alle recenti notizie riportate dal Sonntagsblick sulle cifre gonfiate del Festival del film di Zurigo, che lo metteranno indubbiamente in difficoltà... La rassegna locarnese deve guardare avanti e non è mai stata una lotta facile. Come giustamente rilevato dal vicepresidente Luigi Pedrazzini nella sua presa di posizione su laRegione, anche in questo caso la parola magica è dialogo-dialogo-dialogo, per spiegare determinate scelte che sono di competenza dei responsabili del Festival».

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