Sacerdoti della diocesi ticinese scrivono al Vaticano chiedendo la nomina di un titolare della Curia
Una lettera indirizzata al Vaticano, e meglio alla Segreteria di Stato della Santa Sede. È stata firmata da una ventina circa di sacerdoti della diocesi ticinese ed è partita qualche settimana fa, ma solo ora se ne ha notizia. Nella missiva, da quanto si è potuto apprendere, segnalano l’impasse in cui si trova la Curia: da oltre due anni è senza un vescovo titolare. Dall’ottobre 2022 vi è infatti un amministratore apostolico nella persona di Alain de Raemy. Nominato da Papa Francesco, il prelato romando è subentrato temporaneamente al vescovo Valerio Lazzeri.
I preti della diocesi ticinese sollecitano i competenti organi della Santa Sede a sbloccare la situazione: a loro dire, l’assenza di un vescovo ordinario inciderebbe sull’attività della Curia e di riflesso della diocesi, non favorendo tra l’altro lo sviluppo di iniziative a medio-lungo termine. Insomma una situazione di provvisorietà il cui protrarsi avrebbe conseguenze problematiche. Di qui l’invito a nominare finalmente un vescovo titolare.
Alain de Raemy è amministratore apostolico della Diocesi di Lugano dal 10 ottobre del 2022, quando come detto è subentrato al vescovo dimissionario Lazzeri (nominato nel 2013). Una carica, quella di de Raemy, ‘pro tempore’ fino alla designazione del nuovo vescovo da parte del Papa. Nato a Barcellona nel 1959, da padre friburghese e madre vallesana, de Raemy è stato vescovo ausiliare di Losanna, Ginevra e Friburgo. Durante il suo periodo alla guida della Diocesi di Lugano l’amministratore apostolico ha anche dovuto gestire alcuni momenti delicati. In particolare, l’indagine di Zurigo che ha documentato oltre mille casi di abusi nel mondo ecclesiastico svizzero negli ultimi decenni (alcuni in Ticino) e l’arresto di don Rolando Leo con l’accusa di reati sessuali.