Prevenzione, il rapporto dell'Ufficio federale delle assicurazioni sociali su consulenza e trattamento. Così in Svizzera
“Nella Svizzera italiana occorre creare con urgenza un servizio specializzato di consulenza e di trattamento e/o rendere noto agli specialisti del settore e alle persone interessate un eventuale servizio già disponibile per le persone attratte sessualmente da minori”. Lo afferma l’Ufas, l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, nel rapporto su uno degli interventi messi in campo nella prevenzione della pedofilia. Il documento – dal titolo “Panoramica aggiornata delle misure di prevenzione adottate in Svizzera per le persone attratte sessualmente da minori”, 14 le pagine – è stato reso noto oggi dal Consiglio federale.
In un rapporto del 2020, redatto in seguito a due postulati, il governo aveva posto per la prima volta in evidenza l’importanza delle misure di prevenzione per le persone attratte sessualmente da minori e deciso di sostenere con aiuti finanziari servizi di consulenza attivi a livello di regione linguistica. Non solo. Come ricorda nel comunicato, aveva anche incaricato l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali di presentargli entro la primavera di quest’anno un rapporto sugli sviluppi registrati fino a quel momento per quanto concerne l’offerta di misure di prevenzione in Svizzera.
Il rapporto dell’Ufas, scrive il Consiglio federale, giunge alla conclusione che l’offerta di prevenzione è ulteriormente aumentata negli ultimi anni, ma in particolare nella Svizzera italiana continuano a mancare servizi pertinenti, Sulla base del rapporto, riferisce a sua volta un dispaccio dell’Ats, in Ticino e nella Svizzera italiana la situazione sarebbe addirittura peggiorata. L'associazione io-NO!, fondata nell’aprile 2019, è stata sciolta già alla fine di giugno del 2022 per ragioni economiche. L'associazione riceveva aiuti finanziari dall'Ufas dal 2021. Questi aiuti, tuttavia, possono coprire al massimo metà delle spese. Nonostante gli intensi sforzi profusi per raccogliere fondi, l'associazione non è riuscita a garantire il finanziamento delle spese residue.
«Se anche in Ticino ci fosse un servizio come quello indicato dall’Ufas, sarebbe certo un supporto in più nell'ambito della prevenzione», sostiene Gian Michele Zeolla, direttore della Fondazione della Svizzera italiana per Aiuto Sostegno Protezione Infanzia (Aspi). Fondazione che, rammenta Zeolla, si occupa dei programmi di prevenzione primaria che coinvolgono minori, genitori e altri adulti di riferimento.
«Prendiamo atto del rapporto dell’Ufas e verificheremo se in Ticino vi sia la necessità di un’antenna specifica – afferma, interpellato dalla ‘Regione’, Gabriele Fattorini, responsabile, in seno al Dipartimento sanità e socialità, della Divisione dell’azione sociale e delle famiglie –. Valuteremo ovviamente anche quanto fatto dagli altri Cantoni e con quali risultati. Oggi inTicino – aggiunge Fattorini – chi viene condannato per pedofilia viene seguito dai servizi riabilitativi cantonali. Il discorso si fa invece complesso quando parliamo della presa a carico di persone che hanno delle pulsioni sessuali nei confronti di minori, a meno che non siano loro stesse a manifestarsi, a chiedere quindi di essere aiutate, di essere curate. In questo caso però sul territorio sono già attivi servizi psicosociali e specialisti come psicologi e psicoterapeuti. Comunque ripeto, alla luce del documento dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali procederemo con un’analisi quantitativa e qualitativa dell’eventuale fabbisogno per stabilire se si giustifichi un servizio ad hoc”.
Le persone attratte sessualmente da minori, spiega il Consiglio federale, sono spesso sottoposte a una forte pressione psicologica. Anche se non cedono alla propria inclinazione sessuale, sono sovente confrontate a problemi psichici e isolamento sociale. Ciò accresce il rischio di compiere atti sessuali su minori, causando a questi ultimi un’enorme sofferenza. È qui che entrano in gioco le misure di prevenzione, destinate alle persone attratte sessualmente da minori che soffrono della propria inclinazione e temono di violare in futuro l’integrità sessuale di minori. Nell’ambito della prevenzione, osserva il governo riassumendo il documento dell’Ufas, “si può fare una distinzione tra servizi di consulenza e servizi di trattamento. I primi offrono informazioni sul tema e una consulenza anonima (online o per telefono). Laddove necessario, le persone che vi ricorrono vengono indirizzate verso servizi di trattamento specializzati o terapisti indipendenti”.
Non solo il Ticino: ci sono anche Cantoni della Svizzera tedesca e della Svizzera romanda che non dispongono al momento di centri di trattamento specializzati per le persone attratte sessualmente da minori, rileva il Consiglio federale. Per proteggere i bambini e i giovani dalle aggressioni sessuali sarebbe tuttavia importante poter contare su un’offerta di prevenzione ampia e facilmente accessibile. Il rapporto dell’Ufas sottolinea inoltre l’importante ruolo delle associazioni professionali responsabili per il perfezionamento e l’aggiornamento degli psicologi, come pure dell’Istituto svizzero per la formazione medica, che sono chiamati a predisporre un’offerta formativa adeguata per medici e psicologi, al fine di rafforzare le loro competenze nel gestire le persone interessate. Mentre l’Ufas sostiene con aiuti finanziari i due servizi di consulenza attivi a livello di regione linguistica Beforemore e DIS NO, incombe esclusivamente ai Cantoni garantire un’offerta sufficiente di centri di trattamento specializzati.