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Oltre duemila firme per chiedere spazi ‘accessibili, inclusivi e autogestiti’ per i giovani

Le ha raccolte e consegnate l’associazione Realtà giovanili. Prossimamente una trentina di Municipi riceveranno interrogazioni simultanee in merito

In assemblea
2 maggio 2025
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Un segnale «forte e coordinato da parte delle giovani generazioni del Ticino». Sono oltre duemila, 2’058 per la precisione, le firme consegnate stamattina alla Cancelleria dello Stato all’indirizzo di Consiglio di Stato e Gran Consiglio raccolte nell’ambito della petizione ‘Per un Ticino più vivo e giovanile’ dall’associazione Realtà giovanili. Cuore della petizione, come ricordato davanti a Palazzo da Yannick Demaria, tra i promotori dell’iniziativa, «la crescente esigenza di spazi accessibili, inclusivi e autogestiti in cui i giovani possano incontrarsi, esprimersi e creare cultura».

Le cinque richieste a governo e parlamento

Cinque le richieste rivolte a governo e parlamento. Innanzitutto, illustra Demaria, «offrire uno spazio coperto adatto alle esigenze, flessibile, gratuito e gestito autonomamente da giovani in ogni distretto ticinese». E osserva: «Chiediamo per questo una mappatura degli stabili idonei per ospitare questi spazi e la loro messa a disposizione». In secondo luogo, indica, «dedicare risorse e sforzi per adattare o creare spazi pubblici all’aperto alle esigenze delle giovani generazioni, gratuiti e accessibili, sicuri e inclusivi, che offrano opportunità per attività culturali, sportive e sociali». Poi, prosegue Demaria, «mettere a disposizione, con l’intervento dei Comuni, provvisoriamente anche spazi privati non occupati o dismessi fino al loro riutilizzo», ma anche «sostenere finanziariamente le iniziative volte a rendere più viva e giovanile la nostra regione, promuovendo progetti innovativi e sostenibili negli spazi pubblici e comunitari». Non da ultimo, «dedicare più spazi alla cultura alternativa e indipendente a disposizione anche della popolazione più giovane».

Nei prossimi giorni interpellanze in un terzo dei Comuni

Ma l’azione di Realtà giovanili non si ferma alla petizione. Nei prossimi giorni, oltre trenta Municipi riceveranno infatti interrogazioni simultanee firmate da rappresentanti istituzionali e simpatizzanti dell’associazione. Il contenuto? Lo spiega Demaria: «Chiedere trasparenza sulla disponibilità degli spazi pubblici esistenti e su eventuali progetti a favore dei giovani». Tre le domande concrete che arriveranno in circa un terzo dei Comuni ticinesi: un elenco completo degli spazi comunali disponibili per attività culturali e giovanili, informazioni chiare su modalità d’accesso, costi e regolamenti, nonché aggiornamenti su progetti in corso o pianificati per migliorare l’accessibilità degli spazi. «L’idea – chiarisce Demaria – è in un secondo momento confrontare la risposta alla petizione consegnata oggi e le risposte dei Comuni alle interrogazioni, così da poter stabilire concretamente quali possano essere i prossimi passi».

‘Malessere diffuso, legato alla solitudine e alla mancanza di occasioni di socialità’

Una strategia dal basso che mira a costruire una mappatura reale e pubblica del patrimonio disponibile per le giovani generazioni e a far sì che questi spazi possano essere usati, animati e vissuti. Il bisogno, afferma sempre Demaria, «è evidente». E rileva: «Dalle testimonianze raccolte emerge un malessere diffuso, legato alla solitudine, alla precarietà e alla mancanza di occasioni di socialità reale». In tal senso, tra le prime iniziative del movimento Realtà giovanili, nato nella scorsa primavera, un sondaggio per tastare il polso delle giovani generazioni. All’indagine aveva risposto circa un migliaio di persone e tra i punti emersi vi era proprio la necessità di trovare degli spazi di aggregazione. «È da qui che siamo partiti», rievoca Demaria, che si dice «molto ottimista». E sottolinea: «È una delle prime volte che mobilitazione giovanile e mobilitazione istituzionale vanno di pari passo. Spesso – constata – i giovani si sentono un po’ abbandonati rispetto alle loro richieste». Sentimento probabilmente enfatizzato da un invecchiamento della popolazione sempre più marcato, come testimoniano i dati recentemente pubblicati dall’Ufficio di statistica del Canton Ticino, che relega i giovani in una percentuale della popolazione sempre più esigua. «In questo caso invece – riprende quindi Demaria –, attraverso delle azioni anche a livello istituzionale, come le interrogazioni che verranno inoltrate nella trentina di Comuni, puntiamo ad avere una linea che colleghi il giovane fino alle istituzioni». Tra i membri di comitato e i simpatizzanti dell’associazione Realtà giovanili vi sono in effetti alcuni granconsiglieri – Demaria in primis – e consiglieri comunali.

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