L'Ustat pubblica il proprio scenario demografico: saldo naturale sempre più negativo, diminuiranno anche i giovani fino a 14 anni
Secondo lo scenario intermedio considerando fattori come fecondità, mortalità e migrazioni, la popolazione residente del Canton Ticino nel 2050 sarà di 370'016 individui, ma esclusivamente per l'aumento della popolazione straniera.
È quanto mette nero su bianco l'Ufficio di statistica cantonale (Ustat) nella sua ultima pubblicazione dedicata agli scenari demografici per il Ticino e i suoi distretti da qui a, appunto, il 2050. Anno in cui è previsto un incremento di 12'296 unità (+3,4%) rispetto ai calcoli riferiti alla fine del 2023, quando in Ticino risiedevano 357'720 persone. Il saldo naturale “diventerà sempre più negativo” scrive l'Ustat, “passando da -1'067 unità del 2024 a -1'878 del 2050”. Quindi, si diceva, a determinare la crescita della popolazione sarà solo il saldo migratorio.
Tutti gli scenari proposti, ad ogni modo, hanno un minimo comun denominatore: “Il processo di invecchiamento demografico è destinato a proseguire nei prossimi decenni. Difatti, se a fine 2023 la quota di persone di 65 anni e più è del 23,7%, a fine 2050 – secondo lo scenario medio – questa quota raggiungerà il 32,3%. I dati evidenziano anche un notevole aumento delle persone ultraottantenni, che secondo lo scenario medio a fine 2050 ammonteranno a 52'490 individui, ovvero quasi il doppio rispetto al dato rilevato a fine 2023 (27'698).
A scendere da qui al 2050 sarà anche la popolazione giovane tra 0 e 14 anni, anche se "solo leggermente". Il difetto sarà di 1'757 individui. Infine, "la popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni diminuirà nei prossimi anni, indipendentemente dallo scenario considerato. Questa evoluzione – rimarca l'Ustat – è fortemente influenzata dal progressivo passaggio dei cosiddetti baby boomer nella fascia degli over 65. Secondo lo scenario medio, la popolazione appartenente a questa fascia passerà dagli attuali 227'999 abitanti ai 207'151 nel 2050".
Le evoluzioni per singolo distretto, anch'esse presenti nello studio appena pubblicato dall'Ufficio di statistica, ma calcolate però con orizzonte 2040, si legge che sono ottenute partendo dallo scenario cantonale e sfruttano principalmente le differenze demografiche osservate negli scorsi anni tra i distretti stessi e il Ticino. Ebbene, sempre secondo lo scenario medio “tra il 2023 e il 2040 la crescita demografica più dinamica si osserva nel distretto di Bellinzona (+7,8%), a cui seguono i distretti di Lugano (+5,2%) e Locarno (+2,3%). Una sostanziale stabilità si osserva per Vallemaggia (+0,2%) e Riviera (+0,8%), mentre presentano una diminuzione i distretti di Mendrisio (-1,4%), Blenio (-2,9%) e soprattutto Leventina (-5,1%)”.
Volgendo però lo sguardo all'indietro, per capire anche quale sia la traiettoria, occorre pure notare come “tra il 2001 e il 2023 la popolazione residente permanente in Ticino è passata da 312'528 a 357'720 individui, registrando un incremento di 45'192 unità (+14,5%)”. Durante questo periodo, “la popolazione è aumentata quasi costantemente da un anno all'altro, a eccezione del rallentamento osservato nel 2010, attribuibile al cambiamento della fonte statistica di rilevamento, e del quadriennio 2017-2020. In particolare, l'anno 2019 ha fatto segnare una diminuzione di oltre 1'800 abitanti rispetto all'anno precedente, a causa di un saldo migratorio particolarmente contenuto. Negli ultimi tre anni di osservazioni (2021, 2022 e 2023), invece, si è assistito a un ritorno alla crescita demografica, dove il Ticino ha guadagnato complessivamente 6'734”.