Ticino

‘Stop alla guerra a Gaza’, l'Mps propone al parlamento una risoluzione

Il documento invita le autorità federali a intervenire ‘per favorire un accordo’. Quanto sta avvenendo nella Striscia ‘viola le Convenzioni di Ginevra’

Gran Consiglio in seduta
(Ti-Press)
23 maggio 2025
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“La situazione a Gaza peggiora drammaticamente di giorno in giorno. Tutte le fonti informative, ufficiali e giornalistiche, confermano che sono ormai numerosissimi i decessi causati da malnutrizione acuta, disidratazione, malattie e ferite non curate, in un contesto di drammatica carenza di carburante, acqua, elettricità e forniture mediche: si contano oltre 120mila feriti e 52mila civili uccisi, tra cui migliaia di bambini e donne, e circa 1,9 milioni di persone (pari all’80% della popolazione di Gaza) risultano sfollate all’interno del territorio”. Per questo il Movimento per il socialismo, attraverso i suoi deputati Giuseppe Sergi e Matteo Pronzini, ha inoltrato all’Ufficio presidenziale del Gran Consiglio una proposta di risoluzione per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Tocca ora al parlamento decidere se aderire al documento.

La risoluzione chiede “la fine dell’azione di isolamento di Gaza da parte dell’esercito israeliano che ha portato al blocco degli aiuti alimentari e sanitari, con conseguente malnutrizione, disidratazione e malattie di cui stanno soffrendo in particolare migliaia di bambini innocenti”. Invita quindi il governo cantonale e la deputazione ticinese alle Camere federali a intervenire presso il Consiglio federale “affinché intraprenda ogni azione possibile per favorire un accordo tra le parti per un cessate il fuoco”. Ovvero “a far sentire con forza la voce della Svizzera per una cessazione immediata della guerra, che continua a mietere migliaia di vittime innocenti, in particolare tra i bambini”. Sempre nella proposta di risoluzione di ricorda che a Gaza le infrastrutture “sono al limite del collasso totale, con il 93% della popolazione che affronta una grave insicurezza alimentare, esponendosi a un rischio concreto di sterminio per fame: tutto ciò configura un quadro di gravi violazioni dei diritti umani fondamentali, in particolare delle Convenzioni di Ginevra, che tutelano i civili in tempo di guerra e delle quali la Svizzera è Paese depositario.

Domani a Bellinzona la manifestazione

Domani intanto si terrà a Bellinzona, alle 14, la manifestazione ‘Stop al massacro in Palestina’, organizzata da “un gruppo di cittadine e cittadini, apartitico e aconfessionale”. Scrivono in un comunicato: “Ritieniamo di rappresentare tantissime altre persone che come noi non sopportano più di assistere passivamente al quotidiano spettacolo della brutale e disumana violenza scatenata da Israele sulla popolazione civile palestinese”. Con la manifestazione si vuole lanciare un appello al Consiglio federale “affinché, con gesti visibili e concreti, agisca immediatamente per cercare di fermare i gravissimi crimini contro l’umanità”.

La dichiarazione congiunta di Ginevra e Losanna

C’è poi chi invita anche i Comuni ticinesi ad aderire all’iniziativa promossa dalle città di Ginevra e Losanna, le quali con una dichiarazione congiunta sottolineano l’importanza del rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani, esortando tutte le parti coinvolte a garantire l’accesso agli aiuti e la protezione dei civili. Per questo confidano in un impegno “forte e immediato” del Consiglio federale in tal senso (https://www.geneve.ch/actualites/declaration-villesgeneve-lausanne-situation-humanitaire-gaza). L’adesione può essere trasmessa all’indirizzo: declaration@lausanne.ch.

Appello che a Bellinzona è stato nel frattempo raccolto dalla consigliera comunale Martina Minoletti, che per il gruppo Unità di sinistra ha inoltrato un’interpellanza in cui chiede al Municipio se non ritenga che “anche la Città di Bellinzona, in quanto promotrice di valori democratici e umanitari, debba aderire a questa dichiarazione”.