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‘Fabbisogno pressoché nullo’, la Supsi cancella la formazione per insegnanti di inglese nel medio superiore

La comunicazione ai candidati al termine della procedura di ammissione. L’ateneo: ‘Abbiamo fatto tesoro delle critiche costruttive emerse nei mesi scorsi’

Un processo di candidatura articolato che si sviluppa su diversi mesi
(Keystone)
30 maggio 2025
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Produzione della documentazione necessaria alla domanda di ammissione entro metà febbraio, preparazione e superamento di due esami, uno scritto e uno orale, che aprono le porte al percorso formativo per aspiranti insegnanti nelle scuole medie superiori. Un processo lungo e articolato che, dopo mesi, dovrebbe culminare con la comunicazione, attesa lo scorso 28 maggio, di ammissione o meno al Diploma in insegnamento per le scuole di maturità per insegnanti di inglese al via – in teoria – a settembre. È nello stupore generale che i candidati, proprio il 28 maggio, hanno invece ricevuto un’e-mail in cui la Supsi, la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, comunicava loro l’annullamento del percorso formativo. “A fronte dell’incertezza occupazionale per nuovi e nuove docenti di inglese alle scuole medie superiori in Ticino a partire dal mese di settembre 2026 – si legge nell’e-mail –, dopo attenta riflessione, la direzione della Supsi ha deciso di interrompere la procedura di ammissione e di rinunciare ad aprire la formazione per l’ottenimento del Diploma in insegnamento per le scuole di maturità nella disciplina inglese nell’anno accademico 2025-2026”. A confermare l’annullamento del corso per insegnanti di inglese, la stessa Supsi che, da noi sollecitata, scrive: “Dagli approfondimenti effettuati, anche grazie all’Osservatorio docenti istituito dal Dipartimento educazione, cultura e sport (Decs) in collaborazione con il Dfa/Asp (il Dipartimento formazione e apprendimento/Alta scuola pedagogica, ndr) e la Scuola universitaria federale per la formazione professionale (Suffp), è stato possibile appurare che tra gli anni scolastici 2025-2026 e 2027-2028 il fabbisogno di docenti di inglese nelle scuole medie superiori risulta pressoché nullo”.

Uno stop arrivato ‘anche grazie all’Osservatorio docenti’

Al netto di queste riflessioni e valutazioni, è dunque arrivato lo stop alla formazione. Uno stop che, rispetto a quello subito dai tredici docenti di italiano senza ore – avvertiti da Decs e Dfa già in corso di abilitazione –, è perlomeno arrivato prima dell’inizio dell’anno scolastico. Insomma, vien da dire, via il dente e via il dolore. “La direzione della Supsi – si spiega in tal senso in risposta alle nostre domande – ha preso questa difficile decisione facendo tesoro delle critiche costruttive emerse negli scorsi mesi a seguito del caso dei docenti in formazione per la disciplina italiano”. Un passo avanti sembrerebbe quindi. Reso possibile, come detto, anche grazie all’Osservatorio docenti, la cui istituzione era stata comunicata dal Decs durante una conferenza stampa di metà dicembre. Appuntamento con i media in cui veniva presentata proprio l’offerta formativa per i futuri docenti. Le informazioni raccolte tramite l’Osservatorio docenti, illustrava in dicembre la direttrice del Decs Marina Carobbio, “serviranno a meglio pianificare l’organizzazione e le risorse, umane e finanziarie, necessarie al buon funzionamento del sistema educativo cantonale sul medio-lungo termine, come pure a prevedere per tempo le necessità di formazione di nuovi insegnanti per i diversi ordini scolastici”. Così pare essere stato, anche se con un po’ di ritardo. Certo, lo strumento è stato introdotto tutto sommato di recente, che sia necessario del tempo per ingranare non si discute.

Procedure elaborate che richiedono mesi

Ciò non toglie tuttavia che, come noto, la candidatura a questo tipo di formazioni è particolarmente elaborata e occupa i candidati per diversi mesi. Come si evince dal diagramma della procedura di ammissione, reperibile sul sito della Supsi, sono molti i passaggi fondamentali che precedono la conferma di iscrizione: se l’invio della documentazione relativa alla domanda di ammissione è completo e ritenuto valido, compreso il pagamento della tassa per la domanda di ammissione, il candidato può sostenere l’esame scritto. Dopodiché, in base a una prima graduatoria intermedia, se il candidato rientra nella selezione ha accesso all’esame orale a cui segue la graduatoria finale. Se tutto va bene, il candidato ammesso deve ancora confermare la propria iscrizione tramite un apposito modulo, effettuare il pagamento della tassa semestrale e produrre altri documenti. La Supsi rassicura in ogni caso i candidati che “la documentazione presentata e la tassa versata al momento della presentazione della domanda di ammissione per la formazione nell’anno 2025-2026 le saranno ritornate”.

‘Non è possibile stimare quando verrà riproposto il corso per l’inglese’

La direzione del Dfa/Asp della Supsi, viene inoltre precisato in risposta a ‘laRegione’, si è messa “a disposizione delle candidate e dei candidati per qualsiasi necessità di informazione o di ulteriori approfondimenti”. I vertici dell’ateneo nell’e-mail agli aspiranti docenti nel medio superiore non nascondono a ogni modo di essere consapevoli “che questa decisione porti con sé delusione per chi ha già investito parecchio in questo progetto formativo e di vita, impegnandosi per affrontare la fase di ammissione e maturando comprensibilmente la speranza di poter accedere a uno dei posti di formazione”. E aggiungono: “Ci dispiace che questa decisione giunga al termine della procedura di ammissione. Purtroppo, al momento di definire le materie da inserire nell’offerta formativa nell’autunno 2024, non era ancora possibile sapere che non vi sarebbero state prospettive professionali in Ticino per i prossimi anni”. Non solo. “Al momento non è possibile stimare quando verrà riproposta la formazione presso il Dfa/Asp per l’ottenimento del Diploma in insegnamento per le scuole di maturità nella disciplina inglese”. Insomma, le prospettive non sembrano essere rosee per chi ambisce a diventare insegnante di inglese nel medio superiore. La speranza è dunque che le previsioni possibili grazie all’Osservatorio docenti diventino sempre più accurate.

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