Le Ferrovie federali rispondono alla lettera dei dipendenti e alle dichiarazioni dei sindacati. ‘Per il trasporto merci serve uno sforzo collettivo’
Non ci stanno le Ferrovie federali svizzere alle dure critiche sollevate da una lettera anonima firmata dai dipendenti di Ffs Cargo e rilanciate anche dal sindacato del personale dei trasporti (Sev) e da quello dei macchinisti (Vslf). Lettera nella quale si denunciava la politica aziendale di Ffs Cargo “che ha in mente a Sud delle Alpi di smantellare alcuni servizi riducendo il numero di impieghi nel settore Cargo e obbligando così diversi lavoratori a trovare soluzioni alternative, magari in Svizzera interna”. Accuse rispedite al mittente. “Non c’è nessun disimpegno in Ticino. Anzi, nel corso degli ultimi anni il numero complessivo di posti di lavoro è stato aumentato” fanno sapere le Ffs, che danno le cifre: “Negli ultimi cinque anni Ffs ha creato ben 260 posti di lavoro in più, arrivando a impiegare circa 2’200 persone”. E non è finita: “Il nuovo stabilimento industriale ferroviario di Arbedo-Castione andrà a occupare almeno 360 collaboratori e un’ottantina di apprendisti, stabilimento che rappresenta un importante investimento in termini anche economici”. Insomma: “Il Ticino resta un punto di riferimento importante per le Ferrovie federali”.
Resta però sul tavolo la questione del settore Cargo, che intende operare una riduzione dei posti di lavoro. “La misura è dettata dalla riorganizzazione del traffico combinato con la chiusura di due terminal in Ticino e dal fatto che servizi non redditizi non sono più operati. Per quanto riguarda il trasferimento delle merci dalla ferrovia alla strada non si tratta di centinaia di camion, bensì di una settantina al giorno. Tuttavia, il collegamento giornaliero tra Dietikon e Stabio creerà anche nuove opportunità per spostare le operazioni di trasporto su rotaia”. Tra le critiche sollevate da dipendenti e sindacati, quella di applicare prezzi che disincentivano la scelta del trasporto su rotaia rispetto a quello su strada. “Ffs Cargo deve applicare dei prezzi equi, in linea con il mercato ma anche redditizi per l’azienda stessa. Ffs Cargo non può gestire servizi di trasporto che non siano redditizi e ha bisogno di prezzi che coprano i propri costi. Il trasporto ferroviario di merci in Svizzera è un mercato liberalizzato. Di conseguenza, Ffs Cargo Svizzera non è un’azienda di servizio pubblico e deve praticare prezzi che coprano i costi, come qualsiasi azienda privata. Questo – si ricorda nella presa di posizione inviata a ‘laRegione’ – è anche in linea con il mandato della Confederazione”.
Uno dei temi più sensibili è, appunto, quello della riduzione dei posti di lavoro. “Attualmente siamo ancora nella fase di colloquio con i collaboratori interessati e non ci è pertanto possibile fornire dettagli”, premettono le Ffs che ci tengono però a sottolineare tre aspetti. Anzitutto, “quella di un trasferimento oltre Gottardo non è un’imposizione bensì una proposta per cercare una soluzione che va discussa con i collaboratori”. Inoltre “il trasferimento oltre Gottardo non è l’unica alternativa che offriamo ai collaboratori: siamo infatti in stretto contatto con diverse divisioni Ffs in Ticino per trovare soluzioni di qualità all’interno delle Ferrovie”. C’è poi il punto più importante: “Non sono in alcun modo previsti licenziamenti in Ticino. Rispettiamo il contratto collettivo di lavoro di Ffs Cargo”. Si legge sempre nella presa di posizione: “La riduzione di posti verrà attuata nel modo più socialmente responsabile possibile. La situazione in Ticino – riconoscono le Ferrovie – è particolarmente complessa dal punto di vista geografico, linguistico e del mercato del lavoro. Per tenere conto delle circostanze specifiche, le Ffs hanno considerato questa regione separatamente e insieme alle parti sociali hanno elaborato possibili soluzioni nell’ambito del contratto collettivo di lavoro. La riduzione avverrà il più possibile attraverso fluttuazioni naturali come i pensionamenti o gli avvicendamenti all’interno delle Ffs”.
Per le Ffs il sostegno al trasporto merci su rotaia deve essere uno sforzo collettivo: “La Confederazione con le sovvenzioni temporanee, i clienti, che in parte devono sostenere costi più elevati, e soprattutto le stesse Ferrovie, che devono rendere il trasporto merci su rotaia più efficiente e ridurre i costi”. Proprio per questo motivo le ferrovie federali affermano di essere intenzionate a trasformare radicalmente il trasporto merci: dal trasporto a carro singolo, al trasporto combinato, e al trasporto con treni blocco. “Il necessario aumento dei prezzi per i clienti di Ffs Cargo Svizzera sarà ammortizzato in due modi. In primo luogo, grazie al sostegno finanziario della Confederazione, non ancora deciso, che consentirà di introdurre l’aumento dei prezzi in modo graduale. In secondo luogo, i clienti che trasportano merci su rotaia potranno beneficiare in futuro del nuovo bonus di carico illimitato per un totale di 50 milioni di franchi all’anno”.