Il sindacato chiede a Governo e Comuni di intervenire presso il Datec contro lo smantellamento della rete del traffico combinato e di posti di lavoro
Il Sev scrive al Consiglio di Stato e ai Municipi ticinesi invitandoli “a intervenire presso il Dipartimento federale dei trasporti (Datec, ndr) per bloccare questa deriva tossica per il nostro cantone”. Così il Sindacato del personale dei trasporti definisce la decisione di Ffs Cargo di smantellare la rete del traffico combinato e la soppressione di circa 40 posti di lavoro in Ticino.
Secondo il Sev, l’attuale strategia della direzione di Ffs Cargo “crea in Ticino di fatto una tabula rasa. I clienti vengono allontanati con un aumento alle stelle dei prezzi, il personale resta senza lavoro e, nella migliore delle ipotesi, gli viene offerto un posto internamente alle Ffs in Ticino, altrimenti Oltralpe”. Aggiunge il sindacato nella nota: “Oltre al censurabile approccio che Ffs Cargo ha dimostrato verso i ferrovieri ticinesi, vi è pure un’ulteriore ricaduta particolarmente dannosa per il nostro cantone: i clienti faranno trasportare le loro merci sulle nostre strade, andando a complicare ulteriormente la già non fluida situazione viaria”. I camion “andranno a sommarsi a quelli che, sempre alla fine di quest’anno, passeranno dalla ferrovia alla strada per via della soppressione del servizio dell’autostrada viaggiante (RoLa) tra Novara e Friborgo in Brisgovia e che certamente circoleranno passando dal San Gottardo”.
Pertanto, osserva il Sev, “non solo il Ticino rischia di perdere per sempre decine di posti di lavoro, i 40 e le successive decine che sono previste dalle prossime riorganizzazioni messe in agenda da Ffs Cargo, ma si ritroverà pure una mole di camion in più all’anno sulle proprie strade, nell’ordine di almeno 100mila unità”.