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‘Siamo tornati a fare la Lega, la nostra base l'ha capito e sostiene l'arrocco’

L'Assemblea del Movimento sostiene lo scambio di Dipartimenti tra Gobbi e Zali. Piccaluga: ‘Nessuno ha criticato, noi andiamo avanti’

Pronti a scambiarsi la poltrona
(Ti-Press/B.Galli)
15 giugno 2025
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«Piaccia o no, siamo tornati a fare la Lega». Se non è un grido di battaglia, poco ci manca. La Lega dei Ticinesi non fa mezzo passo indietro sull’arrocco di dipartimenti tra Claudio Zali e Norman Gobbi. Una posizione ribadita anche ieri sera al termine dell’assemblea – come sempre a porte chiuse – che si è tenuta a Rivera. Un’assemblea già pianificata da tempo per approvare i conti 2024 del Movimento, ma che è ha avuto al centro della discussione il tema politico del momento: il possibile scambio di Dipartimenti in Consiglio di Stato tra Norman Gobbi, che dal Dipartimento delle istituzioni passerebbe al territorio, e Claudio Zali, che invece farebbe il percorso inverso. «Dalla sala (circa una cinquantina i presenti, ndr) c’è stata una risposta chiara: questo arrocco piace ai leghisti», afferma convinto il coordinatore del Movimento Daniele Piccaluga. A far discutere nelle scorse settimane era stato anche un sondaggio pubblicato dal Mattinonline. Sondaggio che mostrava come i lettori del portale non fossero favorevoli a questo scambio. «Dalla sala sono arrivate domande, soprattutto tecniche, ma nessuna critica. Sul principio di questa mossa – sottolinea Piccaluga – abbiamo ricevuto solo applausi. Applausi convinti. L’arrocco è stato letto da tutti come una mossa da spirito leghista e da animo leghista. L’ho detto prima e lo ribadisco ora: siamo tornati a fare la Lega».

Domande, quelle arrivate durante l’assemblea, alle quali hanno risposto direttamente i due consiglieri di Stato. «Il succo è quello che abbiamo detto e ridetto in quest’ultimo periodo: Claudio Zali è un uomo che sta di casa nella giustizia, la conosce e ha tutte le carte in regola per fare quello che va fatto. Penso ad esempio al complesso ‘dossier magistratura’. Norman Gobbi, invece, ha un approccio diverso per tutta una serie di competenze che stanno all’interno del Dipartimento del territorio».

‘Auspico una decisione del governo nelle prossime settimane’

Già, ma ora che succede? Il pallino è ora nelle mani del governo che, dopo aver bacchettato Zali e Gobbi per la fuga in avanti e l’annuncio dell’arrocco durante l’apertura dell’anno giudiziario, si è preso il tempo per valutare nel dettaglio la richiesta. La porta non è quindi chiusa. «A dettare i tempi è ora il Consiglio di Stato. Attendiamo una loro decisione. Certo – ammette il coordinatore della Lega – personalmente mi aspetto una decisioni in tempi brevi, idealmente entro l’inizio dell’estate».

‘È la nostra assemblea, non si è parlato di Udc’

E l’alleanza con l’Udc? Dal fronte democentrista, alleato della Lega sulla carta, sono partiti attacchi durissimi alla proposta di scambio di dipartimenti. Il partito di Piero Marchesi ha parlato di “proposta inopportuna, modalità fantozziane e nessun vantaggio per i ticinesi”. Insomma, una bella bordata. «Questa era l’assemblea della Lega, e all’assemblea della Lega si parla di Lega. Non di Udc», taglia corto Piccaluga.

‘Senza arrocco? Gobbi al Dt con la nuova legislatura’

Di arrocco ha parlato anche il Mattino della domenica che, attaccando il presidente del Centro Fiorenzo Dadò, ha prospettato un possibile scenario nel caso in cui lo scambio non dovesse essere approvato dal Consiglio di Stato: Norman Gobbi al Dipartimento del territorio con l’inizio della prossima legislatura. “Dadò sa che il Dt se lo può levare dalla testa. Anche senza arrocco – si legge sul Mattino –. È infatti molto probabile che Norman Gobbi verrà rieletto. Pertanto, al momento della distribuzione dei dipartimenti, quale Consigliere di Stato con la maggiore anzianità di servizio sarà il primo a scegliere. E sceglierà il Territorio”.