Ticino

Chirurgia della mano: ‘Le risposte del Consiglio di Stato sono basate su informazioni scorrette’

La replica del legale del medico licenziato: ‘Dagli atti non emerge nessun errore, tantomeno rimproveri o richiami’. I Verdi chiedono un audit esterno

Replica senza giri di parole
(Ti-Press)
23 giugno 2025
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“La risposta del Consiglio di Stato è fondata su informazioni scorrette”. È senza giri di parole la presa di posizione del legale dell’ex responsabile di chirurgia della mano all’Ospedale regionale di Lugano – che aveva redatto un controverso rapporto inviato ai vertici dell’ospedale e dell’Eoc nel quale segnalava una serie di gravi errori e danni per i pazienti – in replica alle spiegazioni fornite dal governo e dall'Ente sulle domande formulate dai deputati dell’Mps Matteo Pronzini e Giuseppe Sergi.

“Dagli atti personali del mio mandante – si legge nel comunicato inviato agli organi di stampa dall’avvocato Marco Garbani – non emerge nessun errore medico intercorso, tantomeno rimproveri, richiami o quant’altro”. Il responsabile della chirurgia della mano, lo ricordiamo, sarebbe stato allontanato proprio a seguito del rapporto inviato ai vertici. Stando alle risposte del Consiglio di Stato il medico sarebbe tuttavia stato licenziato prima dell’invio del rapporto: “La decisione di rescissione del contratto – riferiva il governo – è avvenuta nel mese di febbraio 2024 e comunicata al rappresentante dell’interessato nel mese di marzo 2024, mentre la consegna del ‘rapporto’ all’Eoc è avvenuta l’8 aprile 2024”. Garbani però non ci sta: “Il rapporto di sicurezza inerente ai problemi emersi nei confronti dei pazienti presso il reparto di ortopedia dell’Ospedale di Lugano – scrive – è datato 8 aprile 2024. La disdetta cautelativa data del 28 maggio 2024 con termine per il 31 maggio 2025”. Va a ogni modo precisato che nella disdetta cautelativa, allegata al comunicato stampa del legale, si fa comunque riferimento “ai precedenti incontri intercorsi con la direzione dell’Ospedale regionale di Lugano”, durante i quali è stata discussa “la difficile situazione e quindi convenuto l’avvio di una procedura per una rescissione consensuale”.

Non solo. L’avvocato rimprovera al governo i toni con cui ha commentato il rapporto del suo assistito. “Quella che viene definita ‘una singola pagina di 27 righe e un grafico’ – rimarca – è il risultato di una ricerca seria e approfondita che il mio mandante ha svolto per sensibilizzare i suoi superiori su una problematica che ha potuto analizzare durante i suoi 25 anni di professione (di cui 14 al Civico di Lugano). Per Garbani, rimangono poi aperti diversi quesiti: “Ovvero sapere come/se”, il direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa “abbia interagito per il resto della risposta all’atto parlamentare. L’atto è silente al riguardo”. E aggiunge: “In qualità di membro del Cda dell’Eoc, De Rosa non è solo coinvolto nella pratica giudiziaria di licenziamento abusivo, ma pure tiene specifiche responsabilità personali ex lege, rimanendo quindi direttamente coinvolto nella vicenda in essere”.

Le domande di Marco Noi

Ed è proprio la “palese discrepanza” tra le informazioni fornite dal governo e le spiegazioni del legale ad aver spinto il co-coordinatore dei Verdi Marco Noi a inoltrare al Consiglio di Stato una fitta interrogazione. “Queste circostanze – sottolinea – rendono assolutamente necessario l’intervento di un auditor esterno che sia in grado di rilevare con obiettività ed equidistanza le problematiche, con anche potenziali rilevanze giudiziarie, emerse nelle ultime settimane”. Non poche le domande rivolte all’Esecutivo: “Perché, dopo aver sentito l’Eoc per raccogliere informazioni, non ha sentito anche l’altra parte in causa, ovvero il medico licenziato, per mantenere l’equidistanza come autorità di vigilanza su tutte le componenti dell’Ente indipendente? Come pensa di poter esercitare la vigilanza sull’operato dell’Eoc, quando lui stesso ne è membro del Cda e dunque nello stesso tempo è controllore e controllato? Non ha sentito in particolare di essere in una sorta di conflitto di interesse nel prendere posizione sui fatti oggetto dell’interrogazione Pronzini/Sergi? Non ritiene che la valutazione sulle segnalazioni del medico inerenti al reparto ortopedia non possa e non debba essere svolta dalla direzione dell’ospedale stesso, ma debba essere condotta da un auditor esterno e indipendente? Cosa intende fare a questo proposito? Non è forse il caso che un auspicato audit esterno e indipendente venga seguito da organi del Gran consiglio per garantire una vigilanza più neutra di quella che può garantire il Consiglio di Stato? Non ritiene che per evitare pasticci come questi, la Legge sull’Eoc vada modificata in particolare sulla rappresentanza governativa nel Cda dell’Ente?”.

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