laR+ Nuoto

Ultime bracciate ticinesi aspettando i Mondiali

Entra nell’ultima fase l’avvicinamento di Noè Ponti all’appuntamento iridato di Singapore. ‘A Roma ho avuto risposte che lasciano ben sperare’

In... volo verso risultati di spessore
(Ti-Press)
9 luglio 2025
|

Ascona – Singapore è dietro l’angolo. O quasi. Benché all’inizio delle gare manchino ancora tre abbondanti settimane, la marcia di avvicinamento ai Campionati mondiali in vasca grande di Singapore (in programma dal 27 luglio al 3 agosto) per Noè Ponti è già cominciata. Anzi, è già tempo di… rush finale, con il ticinese che, lasciata alle spalle un’intensa fase di preparazione (passata anche per qualche appuntamento agonistico, come il Sette Colli di Roma) traccia un bilancio delle ultime settimane di lavoro. «Tra allenamenti e gare, nelle ultime settimane sono stato parecchio lontano da casa – ammette il 24enne gambarognese –. Ma l’ho fatto in piena serenità: se in passato un periodo prolungato lontano da casa non sempre riuscivo a gestirlo nel migliore dei modi, a forza di provarlo e riprovarlo sulla mia pelle, anche questo aspetto non mi crea più particolari problemi. Anzi, ho vissuto questo periodo in tutta tranquillità, trovando le condizioni ideali per allenarmi a fondo. È questa, se vogliamo, la sostanziale novità di un programma che, altrimenti, come d’abitudine di questi tempi, mi ha visto alternare allenamenti ad alcune gare. Sono ad esempio reduce da un mini-tour de force che mi ha portato per una decina di giorni in Sardegna, e poi per altri cinque a Roma, dove ho appunto partecipato al Trofeo Sette Colli. Dopodiché, finalmente, sono tornato a casa per una settimana, non certo per far vacanza, ma per continuare a lavorare in prospettiva di Singapore, che rappresenta il mio prossimo grande obiettivo».

‘La strada fatta fin qui è buona: sento di poter nuotare forte’

Che risposte ti ha dato il Sette Colli? «A Roma è andata bene. Nei 50 m delfino ho realizzato il mio primato stagionale, nuotando due volte praticamente sullo stesso tempo (22”74 e 22”75), e lo stesso ho fatto nella distanza doppia (50”40 e 50”42), riferimenti di tutto rispetto e che lasciano ben sperare in vista dell’appuntamento di Singapore: un buon ultimo test prima dei Mondiali». Sarà dunque un Noè Ponti al top della forma quello che vedremo in azione a fine mese sulla ribalta iridata? «Lo spero. Le premesse ci sono, anche se all’appuntamento mancano ancora tre settimane, e in questo lasso di tempo possono succedere parecchie cose… Al di là di tutto, la strada fatta finora è buona: ora come ora sento di poter nuotare forte, anche se di certo pure i miei avversari faranno altrettanto». Già, la concorrenza… Un occhio ai tempi dei tuoi avversari l’hai dato in questi giorni per sapere dove collocare i tuoi riscontri cronometrici nella scala dei valori? «Mi sono tenuto aggiornato sulle loro prestazioni quest’anno, e so che tre hanno nuotato più veloce di me sui 50 m e uno sui 100 m delfino, mentre gli altri sono tutti vicini. Per cui a Singapore sarà una competizione molto serrata, in particolare nella distanza corta. In fondo una gara è bella quando è incerta fino all’ultimo e in diversi possono ambire al successo…».

In Asia, Noè Ponti volerà tra una decina di giorni, venerdì 18 luglio per l’esattezza, ossia qualche giorno dopo rispetto al resto della delegazione rossocrociata: «Dal mio punto di vista e da quello del mio entourage, una settimana di anticipo rispetto alle gare è il tempo giusto per smaltire il jet-lag e familiarizzare con il posto. Arrivare prima avrebbe solo prolungato l’attesa, rendendola anche difficile da gestire. Per questo abbiamo deciso per una partenza differita rispetto al resto della spedizione svizzera».

‘Senza i 200 m avrò più tempo ma occhio a non spegnere il cervello’

A Singapore, Noè scenderà in acqua nei 50 e nei 100 m delfino, le cui batterie sono in programma rispettivamente il 27 luglio e il 1° agosto. Sarà dunque un compleanno della Patria anomalo, visto che lo trascorrerai in vasca… «Beh, sì, è sicuramente qualcosa di particolare, anche se quando sei lì, al blocchetto di partenza o nella tua corsia, non hai tempo per pensare: devi solo concentrarti sulla gara e pensare a fare del tuo meglio. E poi non sarà nemmeno la prima volta che mi trovo in acqua per un appuntamento importante il primo agosto». La scelta di lasciare in disparte i 200 m delfino per concentrarti su 100 m e 50 m come ha ridisegnato la tua preparazione invernale? «Con Massimo (Meloni, il suo allenatore, ndr) abbiamo dunque messo maggiormente l’accento sulla velocità: a Singapore vedremo se questo modo di lavorare avrà dato i frutti sperati. Avessi scelto di gareggiare anche nei 200 m delfino, avrei dovuto scendere in acqua per quelle qualificazioni subito dopo la finale dei 50 m e sarebbe stato un programma di marcia decisamente molto carico. Così, invece, dovrò disputare tre gare in meno tra qualificazioni e finale dei 100 m, e tra una distanza e l’altra avrò tre giorni di riposo. Da un lato questo mi consentirà di rifocalizzare al meglio la mia attenzione e presentarmi sul blocchetto di partenza più riposato, d’altro canto dovrò però gestire al meglio questo periodo di prolungata tregua agonistica, cercando di non ‘spegnere’ troppo il cervello e mantenere alta la concentrazione. Volendo fare un paragone, è un po’ come nel tennis quando un giocatore viene promosso al turno successivo a causa del ritiro di un avversario: allo stadio seguente deve essere bravo a ripresentarsi in campo con il giusto ritmo nelle gambe».

Con che sentimenti ti appresti ad affrontare la spedizione mondiale? «Sono tranquillo. I recenti risultati hanno detto che sono in forma e così mi sento». Come d’abitudine, a Singapore, a fare il tifo per Noè a bordo vasca ci sarà gran parte della sua famiglia, ma non solo: «Eccezion fatta per mia sorella, impossibilitata a prendere vacanza, ci saranno praticamente tutti, dai miei genitori ai miei cugini, oltre ovviamente a mio zio. Come pure diversi altri ticinesi che verranno proprio a Singapore per assistere a queste gare».