L'Associazione traffico e ambiente vuole sollevare la tematica e cerca testimonianze. ‘Le autorità sottovalutano il problema’
In Ticino la gestione del traffico degli elicotteri è diventata problematica: tanto rumore e poca sicurezza. È quanto sostiene l’Associazione traffico e ambiente (Ata) che, attraverso un comunicato firmato dal suo presidente, il consigliere nazionale socialista Bruno Storni, vuole segnalare la situazione e la mancanza di interesse su questo tema da parte delle autorità. “La popolazione ticinese, e immaginiamo anche i turisti, è stufa di subire quotidianamente il baccano prodotto dai voli di elicottero”, si afferma nel testo. Un'impressione che, segnala l'Ata, è rafforzata dalle numerose segnalazioni da parte di cittadini “che si trovano, loro malgrado, a subire gli effetti dell’uso, o forse abuso, dell’elicottero in Ticino”.
Secondo l'Associazione sono diverse le domande che una parte della popolazione si fa: “Chi si rivolge a noi si domanda se abbia senso arrecare disturbo a una città intera per portare due palette di tegole su una casa di due piani, c’è anche chi si chiede come sia possibile utilizzare un prato privato per fare il pieno di diesel all’elicottero, e chi ci segnala che ogni venerdì sera o sabato mattina l’elicottero in partenza dal suo comune vola per un’ora per portare i proprietari di case secondarie sui monti». Utilizzo privato, ma non solo. «Ci sono diverse feste in montagna per commemorazioni varie, con voli a partire dal fondovalle per portare in quota i partecipanti o i voli panoramici per le feste in pianura». Secondo l'Ata in alcuni casi ci sarebbero anche delle attività che non rispettano le norme vigenti: «La legge vieta di portare in quota escursionisti che vogliono raggiungere un sentiero o pescatori in cerca di un laghetto alpino. Eppure talvolta questo accade...», denuncia l'Associazione traffico e ambiente.
Insomma, per l'Ata da parte delle autorità non c'è la giusta sensibilità al tema. Questo nonostante, si segnala nel comunicato, “sono in aumento le segnalazioni di persone che non si sentono prese sul serio dalle Autorità e che invocano il nostro aiuto. Autorità federali, cantonali e comunali che non considerano seriamente i due problemi principali legati all’utilizzo dell’elicottero”. Problematiche che per l'Associazione si possono riassumere in due categorie principali: l'inquinamento fonico e la sicurezza. A proposito di autorità che ignorano o sottovalutano il problema, “un esempio recente è quello della Città di Bellinzona che – spiega l'Ata – rispondendo alle nostre preoccupazioni per la manifestazione che si è tenuta lo scorso 8 maggio con voli panoramici in partenza da Piazza del Sole, non ha nemmeno menzionato la parola rumore o inquinamento fonico e ha banalizzato la questione legata alla sicurezza”. Aggiunge l'Ata, “come se incidenti gravi o mortali in Ticino non ne fossero già avvenuti. L’ultimo nel 2024 in Valle del Carcale a Gordola, o se non fossero già stati persi carichi un po’ in tutto il Ticino. Alcuni esempi: nel Lago del Sambuco, in centro a Novaggio, nel giardino di una casa a Vogorno e diversi altri”.
Sul tema l'Ata afferma di essere pronta alla battaglia. “Negli scorsi mesi abbiamo fatto diversi approfondimenti e analizzato molti casi. Vogliamo dedicarci con più vigore a questa tematica affinché venga regolato un settore in cui gli interessi privati prevaricano quelli della collettività”. Motivo per cui l'Associazione è alla ricerca di testimonianze (da inviare alla mail: elicotteri@ata-ti.ch) di persone che vengono disturbate dal rumore degli elicotteri.