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Emergenza sanità nel Comasco, la visita oculistica fra due anni e tre mesi

Solo le proteste dell'anziano, rilanciate dai media lariani, riducono l'attesa. Un caso che rilancia il problema della penuria di medici e infermieri

Al di qua del confine salari più alti e condizioni di lavoro meno pesanti
(Ti-Press)
27 luglio 2025
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Nelle scorse settimane a un 82enne comasco è stata fissata al 25 ottobre 2027 una visita oculistica all'ospedale di Saronno, provincia di Varese, cioè fra due anni e tre mesi. Due anni e tre mesi: un record nazionale italiano di cui andare tutt’altro che fieri. Le più che legittime e ripetute proteste dell'anziano pensionato, rilanciate dai media lariani, alla fine sono però andate a buon segno. La visita è stata fissata a giovedì 31 luglio alle 12 al poliambulatorio di via Napoleona (Sant'Anna vecchio) a Como.

Continua l'esodo verso il Ticino dei camici bianchi italiani

Un clamoroso caso, che casomai fosse stato necessario (e l'inequivocabile risposta è no) conferma la disastrosa situazione in cui si trovano gli ospedali pubblici comaschi a causa della forte carenza di personale sanitario: medici e infermieri continuano infatti a valicare il confine per lavorare in Canton Ticino nelle strutture sanitarie, sia per gli stipendi più alti che per le condizioni di lavoro meno pesanti. Oltre al gran parlare di governo e Regione Lombardia, di misure in grado di frenare l’esodo non se ne vedono, per cui la situazione continua a peggiorare. Il Pirellone ci prova con la ‘tassa sulla salute’, il cui gettito (un centinaio di milioni di euro l’anno) sarebbe interamente destinato ad aumentare gli stipendi di medici e infermieri impegnati nella fascia di confine. Attualmente nei quattro ospedali pubblici comaschi (Como, Cantù, Mariano Comense e Menaggio) mancano 257 infermieri e una quarantina di medici. Entro dicembre andranno in pensione 148 infermieri.

Per poter disporre di medici e infermieri, di recente l’Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) Lariana ha ‘richiamato’ in servizio gli operatori sanitari pensionati. Al bando hanno risposto una ottantina di medici e oltre 30 infermieri: ci sono ex primari, cardiologi, endocrinologi, psichiatri, geriatri, medici legali di età compresa tra il 67 e i 78 anni. Medici che hanno dato la propria disponibilità a coprire turni in ospedale con un contratto che scadrà a fine anno ma che è rinnovabile anche nel 2026. Le prime chiamate sono attese a giorni. I compensi variano a seconda dall’incarico: la remunerazione oraria media è di 80 euro l'ora per l'attività nei laboratori, più alto il compenso per notti e in corsia (Cardiologia e Psichiatria i reparti maggiormente in sofferenza al Sant'Anna). Cinquanta euro l'ora la remunerazione media per gli infermieri la cui carenza è ancor più avvertita di quella dei medici. Complessivamente l'Asst Lariana ha messo a bilancio sette milioni di euro per i compensi dei ‘pensionati’ gettonisti.

I bandi di assunzione? Coperto solo il 50% dei posti a disposizione

Nel frattempo continua la stagione dei bandi per l’assunzione di personale sanitario, soprattutto quello infermieristico, professione che sembra non essere più gradita ai giovani. Lo conferma anche il numero di iscritti ai corsi di laurea in infermieristica dell'Università dell'Insubria. Solo il 50% per cento dei posti a disposizione (100 a Varese, 99 a Como) sono stati coperti. Ciò è dovuto anche al fatto che a Como trovare case in affitto a canone accettabile è impossibile, per cui chi si deve trasferire in riva al Lario, per studio o lavoro, si trova davanti a un ostacolo difficile da superare. Si parla di trasformare alcuni reparti dismessi del vecchio Sant'Anna in dormitori per infermieri. I tempi però sono lunghi.

L'Asst Lariana per il Pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna e per il centro trasfusionale di via Napoleona, entrambi con l'acqua alla gola, sta pensando di ricorrere a personale medico e infermieristico fornito da una cooperativa di Udine. Personale sanitario il cui costo è doppio a quello attualmente in servizio. Nei mesi scorsi spesso si è parlato di assumere medici e infermieri provenienti dal Sudamerica. Praticamente non si è fatto nulla a causa delle difficoltà sorte, cominciando da quella della lingua.