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Food Truck e botulino, il direttore del Laboratorio cantonale: situazione per ora positiva

Forrer: ‘In Italia casi isolati, non abbiamo indizi che merci contaminate siano giunte in Svizzera’. Controlli e prevenzione, così funziona in Ticino

La tossinfezione più frequente è l’istaminosi
(Ti-press)
11 agosto 2025
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«Per quanto a nostra conoscenza, in Italia si tratta di casi isolati e non vi sono indizi che merci contaminate da botulino siano arrivate in Svizzera». Parole del direttore del Laboratorio cantonale Nicola Forrer, interpellato dalla ‘Regione’ dopo quanto capitato di recente in Calabria: per aver consumato cibo con botulino due persone sono decedute, sedici quelle intossicate, di cui quattordici, come riferisce l’Ansa, in modo grave e per questo ricoverate all'ospedale di Cosenza. Morti e responsabilità sono al vaglio anche della magistratura italiana.

I processi di produzione

Il controllo delle derrate alimentari è uno dei compiti del Laboratorio cantonale. «Non ci sono stati casi di avvelenamento da botulino in Ticino nell’ultimo periodo – riprende Forrer –. In Svizzera il botulismo è molto raro: si registrano uno o due casi l’anno». L’accento, del resto, è posto anche sulla prevenzione. «In Svizzera, come anche in Europa, vale il principio del controllo autonomo: le aziende produttrici – spiega il direttore del Laboratorio – sono responsabili della sicurezza dei propri prodotti. La sicurezza viene garantita tramite processi di produzione sicuri e analisi di controllo. Il Laboratorio cantonale verifica in particolare i processi di produzione di alimenti a rischio, per esempio conserve». Il batterio «all’origine dell’intossicazione, Clostridium botulinum, essendo estremamente raro, non viene ricercato direttamente, se non in presenza di sospetti specifici, ma vengono cercati altri batteri indicatori della buona prassi procedurale, tramite i quali è possibile valutare se l’azienda ha rispettato le buone pratiche di produzione».

Durante l’estate in Ticino si organizzano molti eventi nei quali sono presenti anche Food Truck, furgoncini che vendono cibo e bibite. Ma pure in questo caso non ci sarebbe da preoccuparsi. «I Food Truck – afferma il direttore del Laboratoriuo cantonale – vengono controllati in modo analogo alle altre aziende di ristorazione a intervalli regolari previsti dalla legge». E i risultati dei controlli «mostrano una situazione positiva, dove non si evidenziamo particolari rischi per la popolazione».

Altre intossicazioni alimentari

Non solo botulismo. Per quanto riguarda altri tipi di intossicazione alimentare? «La tossinfezione più frequente è l’istaminosi, o sindrome sgombroide, dopo il consumo di piatti a base di tonno – indica Forrer –. Questa intossicazione è dovuta allo sviluppo di istamina nel pesce avariato. Ulteriori intossicazioni alimentari possono essere causate da batteri o virus patogeni, presenti in alimenti pronti al consumo». Nel 2024, ricorda il direttore del Laboratorio cantonale, «abbiamo ricevuto 18 segnalazioni di possibili intossicazioni alimentari. È importante segnalare che molto spesso queste intossicazioni avvengono in ambito casalingo». Per quanto concerne invece il ritiro di alimenti dai negozi? «I casi di ritiro di prodotti non conformi in Svizzera sono piuttosto costanti. Nel 2024, sul sito dell’Ufficio federale di sicurezza alimentare e di veterinaria sono stati pubblicati 7 avvertimenti al pubblico e 12 richiami di prodotti alimentari e oggetti d’uso non sicuri». Secondo Forrer, più problematici in relazione alle intossicazioni alimentari sono «in linea generale i prodotti pronti al consumo non trattati termicamente, in modo particolare pesce e carne, sono più sensibili dal punto di vista igienico. A seguire le verdure crude se non ben lavate».

Raccomanda il direttore del Laboratorio cantonale: «Fondamentale è cuocere adeguatamente gli alimenti che richiedono una cottura prima del consumo e il mantenimento della catena del freddo. In relazione alla contaminazione da Clostridium botulinum, ovvero da botulino, «particolare attenzione va prestata alle conserve, in particolare quelle prodotte in ambito domestico, senza un adeguato trattamento termico o misure di conservazione».

Sul sito online dell'Ufficio federale della sanità pubblica si legge che “le persone che hanno contratto il Clostridium botulinum e presentano i sintomi necessitano di cure intense e possono essere trattate con antitossine botuliniche entro i primi giorni dalla comparsa dei sintomi”.