Ticino

Prospettive d'impiego si offuscano in Svizzera, ma non in Ticino

17 settembre 2025
|

Le prospettive d'impiego si indeboliscono in Svizzera nel confronto annuo, ma rimangono robuste in Ticino: lo segnala il barometro di Manpower, che come di consueto mette in luce anche differenze settoriali.

A livello elvetico il 38% delle imprese interrogate nell'ambito di un sondaggio intende assumere personale nel periodo ottobre-dicembre, il 13% punta a ridurre l'organico, il 47% non prevede cambiamenti e il 2% è incerto. Lo scarto fra le due prime posizioni (tenendo conto degli arrotondamenti) è di 26 punti, dato che è quindi la "previsione netta sull'occupazione" per il quarto trimestre 2025, informa in un comunicato odierno la multinazionale specializzata nelle risorse umane. L'indicatore è di 2 punti superiore a quello dell'ultimo rilevamento, tre mesi or sono, ma di 7 punti più basso di quello registrato l'anno precedente.

La maggior parte dei principali settori registra un calo su base annua delle intenzioni di assunzione, con una sola eccezione significativa, quella del comparto energia e servizi pubblici (+56 punti). La sanità segna -26, l'industria -10, le tecnologie dell'informazione -8.

Il clima occupazionale peggiora in quasi tutte le regioni, con la flessione più marcata in Romandia (-32 punti dal quarto trimestre 2024), dove a penare sono l'orologeria e i servizi di alta gamma. Il Ticino, al contrario, mostra i primi segnali di ripresa dopo diversi trimestri di stagnazione legati alle difficoltà economiche e alle incertezze attorno alla revisione della convenzione sulla doppia imposizione con l'Italia: le imprese segnalano per il prossimo trimestre previsioni nette di occupazione pari al 40%, cosa che rappresenta un incremento di 46 punti rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

Interessante, anche in un'ottica ticinese, è lo sguardo al di là della frontiera. L'Italia (+18%) e la Francia (+13%) mostrano meno dinamismo della Svizzera e anche della Germania (+28%). I paesi più vivaci sono Emirati Arabi Uniti (+45%), India (+40%) e Brasile (+36%), quelli più in difficoltà Ungheria (+8%), Hong Kong (+6%) e Argentina (+5%).

"I datori di lavoro elvetici si mostrano più prudenti di fronte alle pressioni macroeconomiche e ai cambiamenti strutturali della manodopera, che pesano sulle loro strategie di reclutamento", afferma Eric Jeannerod, numero uno di Manpower in Svizzera, citato nella nota. "La domanda di talenti altamente qualificati rimane presente, in particolare nei settori tecnologici e nelle funzioni specialistiche. Il calo registrato però su base annua in quasi tutti i settori e le regioni riflette un rallentamento più generale: le aziende reagiscono puntando sull'agilità della propria forza lavoro, accelerando l'automazione e dando priorità alla fidelizzazione attraverso modelli di lavoro flessibili ed equilibrati".

Lanciata oltre 50 anni or sono negli Stati Uniti, l'indagine di Manpower si è estesa nel frattempo a 42 paesi e territori. Al sondaggio effettuato fra il 1. e il 31 luglio 2025 hanno risposto 40'500 direttori delle risorse umane o responsabili del reclutamento in seno a imprese pubbliche e private.