Ticino

CN: centrali idroelettriche, approvato compromesso

23 settembre 2025
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C'è accordo tra Consiglio degli Stati e Nazionale sul diritto di ricorso delle associazioni ecologiste in merito alla modifica della Legge sull'energia volta ad accelerare la realizzazione di nuovi progetti idroelettrici. Oggi la Camera del popolo ha approvato - con 130 voti favorevoli, uno contrario e 61 astenuti - le proposte della Conferenza di conciliazione, che ricalcano il compromesso avanzato dai "senatori".

Al centro del dibattito figurano i sedici progetti di centrali idroelettriche - previsti anche in Ticino (Sambuco) e nei Grigioni (Chlus) - inseriti nella Legge sull'energia approvata recentemente dal popolo e per la cui realizzazione il Consiglio federale vuole semplificare e accelerare le procedure di autorizzazione.

Per farlo il Nazionale voleva che i ricorsi rimanessero possibili solo se presentati congiuntamente da tre organizzazioni, mentre gli Stati volevano stralciare completamente tale diritto. Settimana scorsa il compromesso: il diritto di ricorso per le associazioni ambientaliste rimarrà a livello cantonale, ma in caso di disaccordo il dossier non potrà più essere impugnato davanti al Tribunale federale.

Questa aggiunta dovrebbe permettere a tali progetti di guadagnare diversi anni di procedure, ha detto Nicolas Kolly (UDC/FR) a nome della commissione. In questo modo, ha aggiunto, l'obiettivo prefissato viene rispettato: accelerare le procedure senza eliminare del tutto il diritto di ricorso delle organizzazioni ambientaliste.

La soluzione proposta dalla Conferenza di conciliazione non è però piaciuta alla sinistra, che al voto si è astenuta. "Se i lavori non avanzano non è per colpa dei ricorsi delle associazioni ambientaliste, che non ci sono, ma per motivi economici o politici", ha sostenuto Jon Pult (PS/GR). Il compromesso è "problematico dal punto di vista dello stato di diritto", ha aggiunto il grigionese.

Da notare che esisteva anche un'altra divergenza, di minore importanza, che riguardava l'obbligo di riprendere e retribuire l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Il Nazionale avrebbe voluto inserire queste disposizioni in un progetto di legge distinto (il cosiddetto "progetto 3"), poiché non direttamente collegate all'obiettivo della riforma, ossia l'accelerazione delle procedure. La Conferenza di conciliazione si è però allineata al Consiglio degli Stati decidendo di non scorporarle.

Il dossier è ora pronto per le votazioni finali.