Il numero scende a 725 rispetto ai 767 del 2022 e agli 896 del 2020. Macchi: ‘Situazione non preoccupante’. Maderni: ‘Invece lo è, occorre riflettere’
I globalisti, o per meglio dire le persone imposte secondo il dispendio, presenti in Ticino sono ancora in calo. Ma il loro contributo osservabile con il totale del gettito fiscale è in aumento. È questo il risultato dell'analisi condotta, come ogni due anni, dalla Divisione delle contribuzioni del Dipartimento finanze ed economia pubblicata oggi. I globalisti domiciliati nel nostro Cantone ammontavano a 910 unità al 31 dicembre 2016, per poi scendere a 842 nel 2018, risalire leggermente a 896 nel 2020 per poi calare continuamente prima a 767 nel 2022 e, infine, a 725 a fine 2024, ultimo dato disponibile e comunicato oggi dal Dfe.
Interessante notare il contributo di questa categoria facoltosa di persone. La Divisione delle contribuzioni fa infatti notare che “l'assoggettamento alle imposte sul reddito e sulla sostanza dei globalisti ha complessivamente generato – considerando imposta cantonale, imposta comunale e imposta federale diretta – entrate fiscali per 118 milioni di franchi nel 2016, per 143,2 milioni nel 2018, per 157,8 milioni nel 2020, per 183,5 milioni nel 2022 fino a consolidarsi a 189,5 milioni nel 2024”. Non propriamente noccioline.
Va da sé, che rispetto al precedente rilevamento – insomma, rispetto a due anni fa – si è ridotto il numero di globalisti (-42) ma allo stesso tempo si è osservato – come nelle altre misurazioni – un aumento del gettito. Questo, è da ricondurre “a un aumento delle casistiche di globalisti con dispendi tassati superiori al minimo legale (pari a 429'100 franchi nel 2024)”, si legge nel comunicato.
Ma la questione l'abbiamo posta anche direttamente al direttore della Divisione delle contribuzioni Giordano Macchi, che a ‘laRegione’ specifica: «Ci sono vari motivi, il primo è che stiamo comunque adeguando gli importi minimi all'inflazione. Prendiamo un caso di una tassazione globale fissata a un milione, ora viene pure aumentata con l'inflazione: dunque aumentano le minime, ma aumentano anche tutte le altre». L'altro motivo è che «se continuano ad aumentare i minimi legali, alcuni facoltosi scelgono la via della tassazione ordinaria». Infine, riprende Macchi, «in questo saldo che è -42 si deve notare che ci son state comunque diverse decine di nuovi arrivi, quindi c'è movimento». Però, constata il direttore della Divisione delle contribuzioni, «la forza dei tre elementi rappresentati da partenze per altri cantoni o Paesi, il passaggio alla tassazione ordinaria di cui abbiamo già detto e i decessi, perché in questa categoria vi sono statisticamente persone più anziane, ci porta a un saldo negativo».
Ma alla domanda secca se questo calo del numero di globalisti sia preoccupante, la risposta di Macchi è chiara: «No, non penso. Se l'evoluzione porta, come vediamo, a un numero di casi dopotutto abbastanza stabile ma a un più alto potenziale di gettito, è una situazione positiva e non preoccupante».
A non essere per niente convinta è la presidente della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari Cristina Maderni: «Io sono preoccupata invece, e da tempo: si conferma una tendenza già evidenziata negli anni scorsi. In ogni caso, la diminuzione per partenza in altri Cantoni o Paesi conferma la non concorrenzialità del Canton Ticino sotto certi punti di vista. E su questo, bisognerà sviluppare una più che attenta riflessione».