L'appuntamento è per domani sera alle 20 al Liceo di Bellinzona. L'associazione: ‘L'incontro è aperto a tutti’
“Pare che nemmeno quest’anno il governo abbia l’intenzione di concedere il rincaro”. Secondo: “Sono sotto gli occhi di tutte/i gli attacchi – grossolani, certo, ma studiati – partiti contro le scuole che hanno osato scrivere in solidarietà del popolo palestinese”, scrive ancora ErreDiPi. I due temi saranno al centro dell’assemblea convocata per domani sera, lunedì, al Liceo di Bellinzona, con inizio alle 20, dalla Rete per la difesa delle pensioni. Assemblea, fa sapere ErreDiPi, aperta a tutti ,“per discutere insieme, dal basso, di questi due temi”.
Capitolo rincaro. “Una misura strutturale”, ricorda l’associazione. E fa un esempio. “Nel 2024 il Cantone Lucerna ha concesso un adeguamento dei salari dei suoi dipendenti pari all’1.5%; nel 2025 ha concesso un altro adeguamento dell’1.30%... di fatto dal 2025 in avanti, fino alla fine della loro carriera, agenti di polizia, impiegati dell’amministrazione e dei servizi di salute pubblica, docenti ecc. vedranno aumentare le loro buste paga del 2.82%. A vita. Questa concessione – evidenzia ErreDiPi – non è un premio, non è un vero aumento di salario: è un adeguamento al costo della vita. Semplicemente Lucerna ha preso atto che negli anni i prodotti in vendita e i servizi costano di più e ha deciso di alzare i salari per far sì che il loro valore reale non si abbassi”. Il Cantone Ticino “continua invece a lasciare che gli stipendi dei suoi dipendenti perdano piede rispetto al costo della vita: tale scelta risulta davvero incomprensibile, visto che già siamo il cantone con i salari più bassi di tutta la Confederazione (-20%, in media: per capirci, chi in Ticino guadagna 4'000 franchi al mese, oltre Gottardo ne riceve 5'000, 1'000 franchi in più). In tanti dicono giustamente che bisogna contrastare ‘la politica dei bassi salari’. Proprio per contrastarla davvero, sul campo, non basta, secondo noi, evocare il tema ai tavoli tecnici con il Governo. Serve che il tema diventi oggetto di dibattito pubblico e una mobilitazione potrebbe favorire la discussione”.
Capitolo scuola. ErreDiPi ricorda la mezza giornata di studio sul tema ’Scuola sotto pressione’ da lei organizzata il 29 settembre. “Settanta docenti di ogni ordine di scuola si sono riuniti per discutere di cosa va e di cosa non va negli istituti ticinesi – annota l’associazione –. Hanno iniziato a stilare la bozza di una piattaforma di rivendicazioni per una scuola migliore e per migliori condizioni d’insegnamento. ErreDiPi ha solo coordinato i lavori: è davvero una riflessione che viene dalla base”. Ma nel frattempo la scuola, stando all’associazione, sarebbe “sotto attacco”. E richiama il caso del Collegio docenti delle medie di Viganello che ha manifestato nero su bianco solidarietà con il popolo palestinese. “Le sortite della maggioranza del Municipio di Lugano e dell’Udc paiono piuttosto grossolane: fanno a pugni con il dovere che la scuola ha di affrontare e spiegare la complessità della vita, e con la libertà d’insegnamento che una scuola democratica garantisce ai/alle docenti”. Per l’associazione “si tratta di attacchi strumentali, tesi a creare un clima di sfiducia nei confronti degli insegnanti e a minare la loro libertà d’insegnamento”. Secondo ErreDiPi, “si è colto il pretesto della lettera del plenum della scuola media di Viganello per gettare fango sui docenti, e di riflesso sui funzionari pubblici”. Alcuni partiti politici “hanno in mente una cura dimagrante per la funzione pubblica (e non ci si illuda, per i servizi da erogare alla popolazione): attaccare i docenti – avverte l’associazione – serve a screditare l’Amministrazione cantonale”.