Presentato il programma 2025 dell'istituzione che, con l'addio del suo presidente Fabiano Alborghetti, cambia struttura organizzativa
L’apertura ufficiale si terrà il 22 febbraio con Marco Balzano che, accompagnato da Massimo Gezzi, presenterà il suo romanzo ‘Bambino’. Il programma 2025 della Casa della letteratura per la Svizzera italiana proseguirà poi con una dozzina di altri appuntamenti, nella sede a Villa Saroli a Lugano e altrove, ai quali si aggiungono i quattro incontri con le Letture sul sofà.
A fare da fil rouge tra i vari incontri, un tema a prima vista insolito, per la letteratura: la verità. «Sappiamo benissimo che il romanzo è per definizione invenzione» ha spiegato in conferenza stampa Fabiano Alborghetti, presidente (al suo ultimo anno da responsabile, vedi più avanti) della Casa della letteratura. È finzione non solo perché, anche quando si cerca di essere fedeli a eventi reali, si introducono ugualmente delle invenzioni, ma soprattutto perché «è interpretazione e quindi già tradisce il punto principale, il dovere di dire la verità». E infatti il tema è declinato, fin dal titolo, in maniera critica: “Soltanto la verità?”, con un punto interrogativo sul quale, ha scherzato Alborghetti, «ci siamo scannati in riunione». La verità come interrogativo in tensione tra le varie possibili definizioni: verità come svelamento, come dovere, come testimonianza, come strumento, come compromesso. «Cerchiamo di darvi una panoramica, con l'augurio certamente a tutti di aprire ulteriori definizioni. Sapendo, ed è lì il cortocircuito, che la verità in realtà è sempre interpretabile e spesso viviamo non di verità, perché ognuno di noi vive costantemente di bugie bianche».
Il comitato di programmazione ha quindi voluto evitare di appiattire il programma alla documentaristica e ai reportage. Lo si vede con il primo appuntamento ufficiale, la presentazione di ‘Bambino’ di Balzano: un grande romanzo storico e civile, come viene presentato nel programma, ma al contempo un romanzo che porta il lettore quasi a parteggiare, anche se solo per una frazione di momento, per un protagonista che è profondamente negativo, creando così una tensione tra verità e giudizio morale.
L’appuntamento del 22 febbraio con Marco Balzano sarà preceduto, sabato 8 febbraio, da una anteprima con il collettivo Being Human, collettivo nato per mobilitare la voce di autori e autrici in una riflessione contro l’odio. Dopo diversi incontri tenutisi, nel corso del 2024, in altre parti della Svizzera, alla Casa della letteratura saranno presentati testi inediti di Yari Bernasconi, Vanni Bianconi, Begoña Feijoo Fariña, Fabio Pusterla e Tommaso Soldini.
L’appuntamento del 15 marzo sarà invece dedicato, nell’ambito delle celebrazioni dei cinquant'anni della collana CH, al poeta Philippe Jaccottet, la cui figura sarà ricordata da Fabio Pusterla e Cristian Rossatti, sottolineando – tornando quindi al fil rouge della verità – la sua particolare capacità di cogliere non solo gli aspetti evidenti della realtà, ma anche le sfumature meno palesi.
Il 29 marzo la Casa della letteratura accoglierà Daniele Mencarelli che, intervistato da Massimo Gezzi, presenterà il suo romanzo ‘Brucia l'origine’, incentrato su un personaggio che rinnega le proprie origini operaie e la propria famiglia per una nuova identità sociale.
Il mese di aprile si aprirà, il 4, con la consueta collaborazione con gli Eventi letterari Monte Verità: come anteprima del festival la Casa della letteratura ospiterà Maria Grazia Calandrone che, moderata da Mara Travella, presenterà ‘Magnifico e tremendo stava l'amore’, una storia vera caratterizzata dall'uso di una «prosa altissima, meravigliosa» che «non si esime dal tirare dentro un pochettino la poesia» come l’ha definita Alborghetti. Il 26 aprile, invece, potremo assistere a un interessante confronto di reciproca traduzione poetica e la sua capacità di mantenere una verità particolare come quella della poesia. Protagonisti, i poeti e traduttori Pietro De Marchi e Peter Robinson.
Prima della pausa estiva, avremo il 17 maggio Elvira Dones, moderata da Francesca Rodesino, che racconterà il suo lavoro di scrittrice, documentarista e giornalista, esplorando come la verità viene raccontata attraverso diversi media; il 14 giugno lo psichiatra Giuseppe Quaranta, moderato da Saverio Nicolò Centemero, presenterà ‘La sindrome di Ræbenson’, romanzo che esplora il confine tra follia e realtà.
A settembre la Casa della letteratura ospiterà Prisca Agustoni per un evento, ancora in fase di organizzazione, in collaborazione con la Fondazione Oertli; l’11 ottobre Helena Janeczek, Premio Strega 2018, presenterà ‘Il tempo degli imprevisti’, un'indagine sul Novecento attraverso le vite di persone comuni, mentre il 25 i traduttori Lou Lepori, Luciana Cisbani e Monica Pavani racconteranno ‘Il libro del ritorno’ di Philippe Rahmy. A novembre, invece, avremo un curioso appuntamento di nuovo dedicato alla traduzione con Not Soliva che presenterà il lavoro fatto per una versione in lingua sursilvana di ‘Lo Hobbit’ di Tolkien.
Nel corso dell’anno si svolgeranno inoltre quattro incontri del ciclo, che si svolge in tutta la Svizzera, Letture sul Sofà con Jonathan Lupi, Begoña Feijoo Fariña, Noè Albergati e un altro autore o autrice in via di definizione.
All’elenco di eventi mancano quelli “fuori le mura”: sono già in calendario presentazioni a Berna e Bienne e si sta lavorando per altri appuntamenti a Zurigo, in Bregaglia e al festival Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo. Una parte importante delle attività della Casa della letteratura (il cui nome completo è “per la Svizzera italiana” e non “della Svizzera italiana”) riguarda infatti la promozione di autori e autrici svizzeri di lingua italiana, diventando negli anni un punto di riferimento per diverse istituzioni letterarie elvetiche; un aspetto meno visibile degli incontri pubblici, ma forse ancora più rilevante.
È quindi con attenzione che si guarda alla nuova organizzazione della Casa della letteratura che sarà implementata nel corso di quest’anno. Il presidente Fabiano Alborghetti, dopo aver avviato il progetto e organizzato gli eventi dall’apertura avvenuta nel 2019, ha infatti deciso di lasciare l’incarico e la sua partenza porterà ad alcuni cambiamenti organizzativi. La futura presidenza sarà infatti meno operativa e più di rappresentanza; l’allestimento del programma – insieme a diversi altri compiti – sarà invece affidato alla direzione artistica, una nuova carica per la quale sono arrivate una sessantina di candidature. Il nome della persona selezionata sarà verosimilmente reso noto nelle prossime settimane e, per quest’anno, affiancherà Alborghetti.
Si tratta, come è stato spiegato in conferenza stampa, di un passaggio verso una gestione più professionale della Casa della letteratura. L’obiettivo è quindi consolidare le sue attività, sia quelle in sede sia le collaborazioni; e tuttavia come sempre avviene in situazioni simili, è lecito avere qualche dubbio sull’efficacia di una simile riorganizzazione, guardando anche a una percentuale di impiego (tra il 20 e il 40%) che pare poco realistica. Dubbi che speriamo saranno smentiti dai fatti.