Musica

Conservatorio della Svizzera italiana, la stagione che verrà

Svelato il 2025/26 del Csi tra conferme e novità, tanta musica suonata e collaborazioni. E in chiusura di 40esimo, una festa ‘Very Parisienne!’

... e tanta Hall in Musica
(Ti-Press)
3 settembre 2025
|

Accadranno molte cose durante il nuovo anno accademico e scolastico del Conservatorio della Svizzera italiana (Csi). Francesco Bossaglia, delegato attività d’ensemble e orchestrali, solo degli eventi concertistici della Scuola universitaria parla di “punta di un iceberg”. Il 2025/26 presentato oggi in sede, insieme all’iceberg, dice di oltre duecento produzioni che animeranno la scuola e il territorio fino all’estate 2026. La nuova stagione del Csi sarà per un breve tratto ancora dentro il 40esimo della sua nascita e Christoph Brenner, direttore generale Fondazione Conservatorio della Svizzera italiana, si presenta con in mano un vecchio elenco dei concerti (saggi esclusi), un tomo che oggi dovrebbe essere almeno doppio: “Siamo un istituto di formazione, di ricerca ma anche di produzione musicale”, sottolinea. Parla della riorganizzazione del settore ricerca della Scuola universitaria, iniziata alla fine dello scorso anno: “Siamo sulla buona strada per avvicinare formazione e ricerca, al fine di promuovere il tutto a beneficio degli studenti, delle scuole e del territorio”. Annuncia una novità, il nuovo docente di fagotto Andrea Cellacchi, e “una mezza novità”, la riorganizzazione delle attività corali che vedranno al centro Brunella Clerici, già direttrice del Coro di voci bianche Clairière, ora anche direttrice del coro della Scuola universitaria.

Il tempo di un aggiornamento sulla Città della Musica (“L’inizio dei lavori è fissato a febbraio 2026, nessun’altra novità al momento”) e la palla passa a Luca Medici, direttore della Scuola di Musica (Smus) che annuncia buone nuove (future) sul fronte iniziativa ‘100 giorni per la musica’ ma anche il ritorno di ‘Smus on the road’, che per questa stagione porterà tra la gente il Pulcinella di Igor Stravinskij, il ritorno di Orchestriamoci e del Concerto di Gala. Presto si saprà di più sulla collaborazione con le Settimane Musicali di Ascona che debutterà a settembre 2026 (preconcerti curati da allievi della Scuola di musica e Pre-College, “un riconoscimento di approccio e qualità formativa”). È noto: a gennaio 2026 verrà inaugurata la sede di Bellinzona, in zona Biblioteca cantonale. Un cenno, infine, ai 25 anni del Clairière, da cui il concerto celebrativo del 19 ottobre al Lac.

‘Very Parisienne!’

Guardando l’elenco di appuntamenti, Bossaglia parla di una produzione musicale “per tutti”, nel senso di gusti personali (“quattrocento anni di repertorio, aperture nelle direzioni più diverse”) ma anche “dal punto di vista anagrafico e sociale”. Spicca in questo senso il concerto che chiuderà la celebrazione dei 40 anni del Csi e sarà allo stesso tempo l’apertura della stagione 2025/26 di 900presente, oggetto di conferenza ad hoc più in là nel tempo, ma del quale arrivano comunque alcune anticipazioni: il tema, un ponte tra Europa e Stati Uniti d’America, e i contenuti del concerto di cui sopra, chiamato ‘Very Parisienne!’, con in programma l’Ouverture to Candide di Leonard Bernstein del 1956, il tema di ‘The Sea Hawk’ (1940) del compositore austriaco-statunitense Erich Wolfgang Korngold, tra i maestri delle colonne sonore per il cinema; nella seconda parte, il tributo al Bernard Herrmann della suite di ‘Vertigo’, da questi scritta per il film di Alfred Hitchcock del 1958, e quello al George Gershwin di ‘Un americano a Parigi’ (1928), “niente di meglio per chiudere quella che vuole essere una festa”. In mezzo, in nome del fatto che il ponte Europa-Stati Uniti è percorribile in entrambe le direzioni, un inedito di Paul Glass, che il tragitto lo ha fatto partendo dalla California per arrivare a Lugano, insegnare nel locale Conservatorio e tornarvi, 90enne, con ‘La myriade des couleurs’, da poco composto. ‘Very Parisienne!’ sarà preceduto di poco (il 2 ottobre, sempre al Lac) dal concerto inaugurale della stagione dell’Orchestra della Svizzera italiana, una coproduzione con il Csi che vedrà Krzysztof Urbanski sul podio e, solista al violoncello, la stella Sol Gabetta. “Il fatto che i giovani dell’orchestra sinfonica del Csi possano lavorare insieme a grandi professionisti è una grande occasione di crescita”, rimarca Bossaglia, sottolineando il rapporto intensificato con l’Osi.

Bossaglia annuncia per fine giugno l’invito rivolto a Daniele Giorgi e da questi accettato, per dirigere la seconda sinfonia di Brahms (un’audizione specifica tra gli studenti porterà alla scelta del solista). Tra i rinnovati eventi di Hall in Musica, le matinée ospitate nella Hall del Lac e generalmente dedicate a solisti o piccoli ensemble, spiccano – nell’accresciuta attività di ensemble – gli ottoni affidati a Matthias Höfs, già fondatore dei German Brass. Hall in Musica ospiterà anche un ensemble di violoncelli e un evento di 900presente dedicato ai giovani compositori. “È una stagione importante e ci teniamo particolarmente – aggiunge Bossaglia – perché il pubblico è quanto mai trasversale, ulteriore dimostrazione di come la musica che abbiamo scelto sia per tutti: abbiamo proposto alle giovani generazioni anche la contemporanea, anche Berio e non ci spaventa il contenuto profondo, complesso, quando è approcciabile da tutti». Sempre nella Hall si esibirà l’ensemble barocco guidato dall’ex allievo Stefano Montanari.

Altre conferme

Compie dieci anni la stagione Electro Acoustic Room (Ear) e torna il 12 gennaio al Teatrostudio, insieme a una parte di presentazione dei concerti, idea già presente nel progetto iniziale. Nella stagione alle porte si concluderà invece il Focus Berio, con gli ultimi due eventi: il recital d’organo del 19 settembre e il documentario della Rsi, che ha aperto i propri archivi alla messe di materiale sul grande compositore. L’opera potrebbe arrivare alla fine di ottobre. Bossaglia menziona infine la chiusura di 900presente, ovvero l’opera multimediale con la musica di Andrea Molino e le immagini degli studenti del Cisa, a catturare luci e silenzi della Rsi quando gli studi di Besso saranno vuoti, una memoria visiva e uditiva da pubblicarsi indicativamente per maggio. «Questa era la punta dell’iceberg: immaginatevi l’iceberg», chiude Bossaglia, che un’idea l’ha data. B.D.