Stasera si canta. Conosciamo il trio vocale britpop che più britpop non si può, autocelebrazione britannica intitolata ‘What The Hell Just Happened’
La nostra storia comincia poco sotto Londra, andando verso Southampton. Per la precisione al Sixth Form College di Farnborough, nell’Hampshire, dove si sono conosciute Lauren Byrne, Holly-Anne Hull e Charlotte Steele. Holly si era già esibita per gli ottant’anni di Elisabetta II ma anche nel Fantasma dell’Opera e nei Miserabili. Lauren era stata Miss Honey in ‘Matilda’ e Charlotte invece Jane Banks in ‘Mary Poppins’. Nel 2013 ovvero nell’anno del loro incontro, le tre britanniche si facevano chiamare Houston e poi sono diventate Remember Monday, per il fatto che provavano di lunedì. Ci è voluto The Voice UK, con una cover armonizzata di ‘Kiss from a Rose’ di Seal, a far strabuzzare gli occhi e le orecchie a Sir Tom Jones e a Jennifer Hudson. Da cui il successo, da cui due Ep e otto singoli. Da cui l’Eurovision Song Contest (Esc).
Premessa. Abbiamo un debole per i gruppi vocali femminili e per quelle creature musicali tipicamente britanniche che – non sempre, e con fortune alterne – portano all’euroconcorso una ventata di splendido vecchiume ridipinto di moderno. ‘What the Hell Just Happened?’, la canzone in gara per il Regno Unito, non vincerà mai, nemmeno per un difetto del televoto, ma sa di musical, teatro, avanspettacolo e glam rock. La critica d’Oltremanica (il Telegraph) l’ha definita “un pastiche pop senza fiato del periodo imperiale dei Queen con un pizzico di Elton John che canta country con le Andrews Sisters”, o anche (l’Independent) “l’ubriacatura di una notte tra ‘Bat Out of Hell’ di Meat Loaf e ‘Pink Pony Club’ di Chappell Roan”. Si sono anche fatti i nomi delle Last Dinner Party e delle Girls Aloud (altri gruppi vocali femminili) e del George Michael di ‘Freedom’. Un’altra definizione viene da Mark Savage della Bbc: “Provate a immaginare, se ci riuscite, che gli Abba e Sam Ryder (‘Space Man’, Torino 2022) si siano uniti al cast di ‘Six: The Musical’ (rivisitazione moderna delle vite delle sei mogli di Enrico VIII d’Inghilterra, ndr), si siano ubriacati di brutto e abbiano cercato di ricreare a memoria ‘Bohemian Rhapsody (È un complimento)”.
Versione alternativa e credibile è quella del National World, pubblicazione regionale che mette tutto sotto il cappello dell’intelligenza artificiale, una cosa come “fammi una canzone inglese che possa piacere agli appassionati dell’Eurovision”.
Comunque la si voglia intendere, le Remember Monday saranno la prima girlband a rappresentare il Regno Unito all’Esc dai tempi delle Precious (Gerusalemme 1999), guidate managerialmente da Chris Herbert, che già lavorò al successo delle Spice Girls (per il tempo di un countdown, le Spice fanno capolino nella canzone). In verità, l’impasto vocale delle signorine Lunedì ha radici anche nelle Wilson Phillips, un trio di figlie dei Beach Boys e dei Mamas & Papas che a inizio anni Novanta accarezzò gli apparati uditivi del mondo con ‘Hold On’ e altre armonie vocali. Le Remember Monday arrivano a Basilea con il direttore creativo Ace Bowerman, già al lavoro per Dua Lipa, Sabrina Carpenter, Ed Sheran e Black Pink. In pratica, ‘What The Hell Happened?’ è una macchina da combattimento.
Della Svizzera conoscono Zermatt. Ci sono state per la cartolina dell’Eurovision. “Cioè, della Svizzera abbiamo visto altro oltre Zermatt, ma per caso, perché abbiamo sbagliato treno”, dice Lauren. Holly: “Stando così in alto sopra una montagna, abbiamo visto quello che vedono gli uccelli”. Charlotte ama cantare ‘Brown Eyed Girl’ di Van Morrison, Lauren ‘The Giver’ di Chappell Roan e ‘Love Unwritten’ di Natasha Bedingfield. Holly ama “i coretti che facciamo e mettiamo su TikTok”, e tra i coretti c’è una delle ballad più belle di sempre, ‘Still the One’, la cui autrice Shania Twain, di casa a Coresaux, sul Lago di Ginevra, ha condiviso la clip delle Mondays mentre la cantano. Lo stesso fece Sir Brian May con l’estratto da ‘Fat Bottomed Girls’. Son soddisfazioni. Oltre alle armonie vocali, è Taylor Swift ad armonizzare le tre britanniche. “Credo che ci troviamo nell’era Red”, dice Holly. “Io non credo che abbiamo mai lasciato la Reputation Era”, risponde Charlotte. “Potremmo essere nella Fearless Era, che credo sia un’Era splendida perché ha lanciato Taylor verso cose bellissime. È lì che andremo dopo Basilea”, dice invece Lauren. Le/gli Swifties sanno di cosa parlano.
L’Esc è il punto più alto della loro carriera. Lauren, Holly e Charlotte ci sono arrivate dopo un processo di reclutamento fan in tutta Europa fatto di interviste, pre-party, live gig sopra i transatlantici e all’Ambasciata svizzera di Gran Bretagna. Charlotte: “Io non credo che i nostri tre cervelli abbiano ancora elaborato la quantità spaventosa di persone che ci guarderanno. In verità, non è tanto la grandezza di un pubblico, è che ci teniamo a fare un buon lavoro, la preoccupazione è tutta lì”. L’ansia sta pure “nella possibilità di rivedermi e sentirmi almeno un po’ orgogliosa di quello che ho fatto”.
Gli italiani non s’illudano di detenere l’esclusiva. Anche davanti all’Esc si fanno le cene a tema con i pronostici segreti, non solo quando c’è Sanremo. “Da noi – dice Charlotte – ognuno sceglie una nazione e porta i cibi e il bere caratteristici, e poi si fa festa”. Dei ricordi di Esc lei porta nel cuore Alexander Rybak, che nel 2009 a Mosca cantò (con violino sebalteriano) ‘Fairytale’, Holly i connazionali Scooch, a Helsinki 2007 con ‘Flying The Flag (For You)’, che più britpop di così non si poteva e forse ancora non si può. Lauren è una conchitiana convinta. Senza arrivare ai livelli di ‘Una notte da leoni’, ‘What The Hell Just Happened’ fa riferimento “alle mattine in cui ci siamo risvegliate e ci siamo dette: ‘Che diavolo è successo?’. E sono state diverse”, dice Holly. A questo proposito: “Charlotte ha perso una scarpa nel centro di Reading, se qualcuno l’avesse trovata ora sa a chi restituirla”. Ma la base della canzone è l’amicizia tra cantanti, che non sempre è un feuilleton, anzi.
Sul palco della St. Jakobshalle, ‘What The Hell Just Happened’ sarà “drammatica e teatrale” (Lauren), “pinky e girly” (Holly). “Ovviamente sarà una sorpresa”, chiude Charlotte. “Posso dire che ci immergeremo nei nostri background teatrali e speriamo che il pubblico possa amare la messa in scena e il design tanto quanto lo amiamo noi”. Holly: “E anche i vestiti, è ovvio”.
Keystone
Dress rehearsals
19 nazioni e una fondue
Dalla visione in anteprima della seconda delle ‘Dress rehearsal’, le prove generali della seconda semifinale con pubblico pagante, l’Esc regalerà a modo suo altre emozioni: dal piccolo trionfo di doppi sensi a base di latte cantato dall’Australia (‘Milkshake Man’) alle figurazioni delle lettoni Tautumeitas (‘Bur Man Laimi’), dal lamento greco di Klavdia (‘Asteromáta’) alla bigmama maltese Miriana Conte nella liberatoria ‘Serving’, dal jazz sinfonico di ‘Freedom’ della georgiana Mariam Shengelia alla bella e suggestiva storia di madri e figlie contenuta in ‘Maman’, Louane per la Francia, Big Five già in finale come il Regno Unito.
Attenzione all’incursione lirica del sorprendente JJ (‘Wasted Love’) per l’Austria, che potrebbe portarsi via la posta in palio, Svezia permettendo. Canteranno anche Montenegro, Irlanda, Armenia, Lituania, Danimarca, Cechia, Lussemburgo, Israele, Germania, Serbia e una Finlandia tipicamente ‘eurovisiva’…
Bello e dovuto il tributo agli artisti fermati dal Covid, qui risarciti almeno in parte per l’edizione che non ci fu, Gjon’s Tears in testa. Per i patriottici, è previsto un tributo alla fondue, con spassosa tavola rotonda annessa. Buona visione.