laR+ La recensione

Marcos Timoleon conquista la Piazza

Pensiamo al mito Rodolfo Valentino, alla Divina Greta Garbo, a quanto fatto da Marlene Dietrich e Marlon Brando, e aggiungiamoci Willem Dafoe

Willem Dafoe
(Samuel Golay / Locarno Film Festival / Ti-Press)
8 agosto 2025
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Ci sono film in cui l’attore o l’attrice superano il regista, cosa che un tempo era un fatto normale. Pensiamo al mito Rodolfo Valentino, alla Divina Greta Garbo, a quanto fatto da Marlene Dietrich e Marlon Brando e tanti altri e altre cui oggi è doveroso aggiungere il nome di Willem Dafoe, attore che dopo una luminosa carriera in teatro e al cinema – non dimentichiamo il suo valore in particolare in ‘The Last Temptation of Christ’ di Scorsese e ‘La polvere del tempo’ (Trilogia II: I skoni tou hronou) di Theodoros Angelopoulos, nonché la nomina a direttore artistico della Biennale Teatro – nel ‘The Birthday Party’ di Miguel Ángel Jiménez proiettato in Piazza Grande ruba la scena al regista ed erge il suo nome a ricordare il film, con una recita straordinaria per vigore e intelligenza attoriale.

Nel film è Marcos Timoleon, magnate greco che vive appartato nella sua isola nel Mediterraneo greco. Ambientato com’è nel 1975, nei giorni della morte del dittatore fascista Francisco Franco, come figura di magnate quella interpretata da Dafoe rimanda ad Aristotele Onassis, ma ancor di più coglie l’occasione per ricordare le tragedie greche e quell’Agamennone che per amore del potere non esita a sacrificare la figlia Ifigenia. ‘The Birthday Party’ inizia ironicamente facendoci ascoltare l’aria ‘O mio babbino caro’ dal pucciniano ‘Gianni Schicchi’, introducendo a una figura di padre, quella del citato Marcos, che vediamo subito distrutto dal dolore per la perdita del suo unico figlio maschio cui sognava lasciare in eredità il suo impero.

L’azione ci porta avanti di un ventennio, quando il magnate ha organizzato la festa di compleanno per la figlia Sofia (Vic Carmen Sonne) nella sua splendida villa: gli invitati sono il fior fiore dei resti del mondo nobiliare, affarista e malaffarista legati ad ambienti affezionati al fascismo, tra gli ospiti anche un giovane scrittore alle dipendenze di Marcos, Foster (Joe Cole), che con la figlia di lui condivide una maternità che il futuro nonno non vuole. Nel corso della festa si svolge il film. Marcos tenta di convincere l’ex moglie, Olivia, a persuadere la ragazza ad abortire. Olivia è interpretata da Emma Suárez, l’unica che dal punto di vista della recitazione tiene testa all’istrione Dafoe, già protagonista applaudita in ‘Julieta’ di Pedro Almodóvar. Marcos irrompe nel mezzo della festa improvvisando una sconvolgente danza, che ha strappato un emozionato applauso in sala, poi dà il via al drammatico finale della storia.

Film sul potere e il patriarcato, film sul peso dell’idea fascista sui rapporti umani, film che parla di ieri per dire dell’oggi, film monumento all’arte di un attore. Questo è ‘The Birthday Party’ di Miguel Ángel Jiménez, e soprattutto di Willem Dafoe.