L'intervista

‘JazzAscona? Un ponte che unisce culture, celebra talenti e guarda al futuro del jazz’

Incontriamo Adonis Rose, la voce di New Orleans sulle rive del Lago Maggiore, tra i grandi di JazzAscona 2025

Adonis Rose
(JazzAscona)
27 giugno 2025
|

Batterista e compositore vincitore di un Grammy, direttore esecutivo della NOCCA Foundation, direttore artistico della New Orleans Jazz Orchestra e consulente artistico di JazzAscona a New Orleans, Adonis Rose è un punto di riferimento per la musica nella Crescent City. Quest’anno a JazzAscona si esibirà con il cantante Philipp Manuel (3-5 luglio).

Quanto è importante JazzAscona per i musicisti di New Orleans?

È molto più di un concerto, è un’opportunità per rappresentare la loro cultura a livello globale. Il festival rafforza il legame tra le due città e favorisce uno scambio culturale significativo, rendendo i musicisti veri ambasciatori della tradizione. C’è gratitudine per l’impegno del festival verso la cultura di New Orleans. La sua missione originaria era celebrare la nostra musica e il nostro spirito, ed è ancora viva. La collaborazione con la New Orleans Jazz Orchestra ha creato un solido canale per permettere ad alcuni dei migliori talenti della nostra città di esibirsi a livello internazionale, e di questo siamo grati.

Quali sono i punti di forza del festival e cosa si potrebbe migliorare?

Il punto di forza del festival sono le persone: staff, volontari e sostenitori. Tuttavia, per crescere ancora, è importante rafforzare il finanziamento del festival e costruire relazioni più solide con sponsor e partner che credano nella missione a lungo termine.

Come selezioni le band di New Orleans?

La selezione mira a proporre una line-up diversificata, dinamica e radicata nella tradizione di New Orleans. Cerchiamo gruppi che non solo rappresentino la ricchezza della nostra musica, ma che siano anche in sintonia con lo spirito del festival. Quest’anno portiamo oltre 60 musicisti. Ci saranno diversi nuovi gruppi che debutteranno, inclusi i talentuosi studenti della Trombone Shorty Foundation, che rappresentano il futuro della tradizione delle brass band della nostra città. Porteremo anche artisti come Corey Henry, Cristen Spencer e Anna Moss. E io mi esibirò con un nuovo ensemble con il leggendario cantante jazz Phillip Manuel, cosa entusiasmante.

Come evolve la scena di New Orleans?

È sempre in movimento. Ogni anno arrivano nuovi musicisti, artisti visivi e istituzioni culturali, con nuova energia e nuove idee. Con investimenti strategici e nuovi programmi stiamo assistendo a una vera e propria innovazione. Fra le novità più entusiasmanti c’è una serie di concerti al New Orleans Jazz Market, con nomi del calibro di Marcus Miller e The Yellowjackets, che darà nuova visibilità alla città.

Quali sono i tuoi luoghi preferiti per ascoltare musica dal vivo a New Orleans?

Ci sono moltissimi locali iconici: dal New Orleans Jazz Market al Dew Drop Inn, passando per Snug Harbor, Preservation Hall, Chickie Wah Wah, DBA, Jazz Playhouse e molti altri. Ognuno offre un’esperienza unica, dal jazz tradizionale al funk e R&B. Che tu sia un abitante del posto o un visitatore, New Orleans ha moltissimo da offrire musicalmente.

Oggi

Le piace Schubert?

La seconda serata del 41esimo JazzAscona inizia alle 19.30 con European Songbook (27-28 giugno), progetto della cantante Lia Pale e del pianista fondatore della Vienna Art Orchestra Mathias Rüegg, che rivisitano Schubert, Schumann e Brahms in chiave jazz. Tornano Corey Henry e Tony Momrelle, inframezzati (sulla terrazza Blue Llama) dal pianoforte di Claus Raible. Da segnalare, alle 16 sul piazzale Elvezia, l’avvio di ‘Ear We Go’, workshop gratuito aperto a tutti, incentrato sull’esperienza del suonare e cantare insieme, dedicato alla musica di Aretha Franklin.