Scienze

Due svizzeri tra i favoriti per i premi Nobel

L'azienda di trattamento dati anglo-americana Clarivate nomina Andrea Ablasser (Politecnico federale di Losanna) e Daniel Loss (Università di Basilea)

(Keystone)
29 settembre 2025
|

La settimana dei premi Nobel è alle porte. È dunque tempo di speculazioni sui possibili vincitori, sebbene questi verranno svelati soltanto a partire dal 6 ottobre. Per l'azienda di trattamento dati anglo-americana Clarivate, tra i favoriti risultano anche due ricercatori elvetici.

Sono ventidue i nomi presenti nella lista di quest'anno, dieci attivi negli Stati Uniti, tre in Francia, due in Germania, Giappone e Svizzera e uno ciascuno in Canada, Cina e Paesi Bassi. Ripercorrendo i precedenti pronostici, dal 2002 sono stati azzeccati 83 premiati su 450, alcuni però anche anni dopo la loro citazione. Tra questi i fisici svizzeri Didier Queloz e Michel Mayor, insigniti del premio nel 2019, sei anni dopo la loro comparsa nella lista.

Un allarme del sistema immunitario

Andrea Ablasser, ricercatrice presso il Politecnico federale di Losanna (EPFL), è in lizza nella categoria medicina per aver scoperto un meccanismo centrale del sistema immunitario, in collaborazione con Glen Barber (Ohio State University/USA) e Zhijian Chen (University of Texas/USA). Si tratta del cosiddetto percorso di segnalazione cGAS-STING. Questo funziona come una sorta di allarme quando il DNA penetra nel plasma di una cellula in caso di infezioni, cancro o stress cellulare, scatenando una risposta del sistema immunitario.

Sulla base di questi studi, svolti tra il 2008 e il 2013, sono stati sviluppati medicamenti che rinforzano la difesa immunitaria contro i tumori o che attenuano le infiammazioni eccessive in caso di malattie autoimmuni.

Verso il computer quantistico

Daniel Loss (Università di Basilea) è invece indicato con David DiVincenzo (Forschungszentrum Jülich, Uni Aachen, Germania) quale favorito nel campo della fisica. I due hanno proposto un concetto per la realizzazione di un computer quantistico. Le prime applicazioni di questo concetto risalente al 1998 sono già presenti, ma si tratta di un campo appena agli albori della sua evoluzione.

Al posto dei bit (0 o 1) i computer quantistici utilizzano i qubit (questi possono esistere in una sovrapposizione di stati, rappresentando contemporaneamente 0 e 1 con una certa probabilità).