Scienze

L'IA può manipolare i sondaggi online senza lasciare traccia

17 novembre 2025
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L'intelligenza artificiale (IA) può alterare i sondaggi di opinione pubblica su larga scala, superando ogni controllo di qualità, imitando gli esseri umani reali e manipolando i risultati senza lasciare traccia. Lo dimostra uno studio del Dartmouth College (Usa) sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze, Pnas.

"Non possiamo più fidarci che le risposte ai sondaggi provengano da persone reali", afferma l'autore dello studio Sean Westwood, direttore del Polarization Research Lab.

Per esaminare quanto i sondaggi online siano vulnerabili ai modelli linguistici di grandi dimensioni, Westwood ha creato un semplice strumento di intelligenza artificiale (un 'rispondente sintetico autonomo') che funziona a partire da un testo di istruzioni di 500 parole. In 43'000 test, lo strumento ha superato il 99,8% dei controlli pensati per individuare le risposte automatizzate, non ha commesso alcun errore nei rompicapi logici e ha nascosto con successo la propria natura non umana. Inoltre, ha adattato le risposte in base a dati demografici assegnati casualmente, ad esempio fornendo risposte più semplici quando veniva assegnato un livello di istruzione inferiore.

Quando l'IA veniva programmata per favorire i Democratici o i Repubblicani, i tassi di approvazione presidenziale sono passati dal 34% al 98% o allo 0%. Il sostegno generico alle elezioni è passato dal 38% dei Repubblicani al 97% o all'1%.

Le implicazioni, però, vanno ben oltre i sondaggi elettorali. I questionari sono fondamentali per la ricerca scientifica in molte discipline: in psicologia per comprendere la salute mentale, in economia per monitorare la spesa dei consumatori e nella salute pubblica per identificare i fattori di rischio delle malattie. Migliaia di studi sottoposti a revisione paritaria e pubblicati ogni anno si basano su dati di sondaggio per orientare la ricerca e plasmare le politiche. "Con dati di sondaggio contaminati dai bot, l'intelligenza artificiale può avvelenare l'intero ecosistema della conoscenza", osserva Westwood.