Flavio Sala tra ‘Stori da Bar…lafüs’, la nuova commedia da stasera, 30 aprile al Sociale, e ‘Frontaliers Sabotage’, agognato seguito del ‘Disaster’
Nel paesino di Curgnasca ci sono il Bar Bagianni e il Bar Alexander, due esercizi che il destino vuole si affaccino sulla medesima piazza, l’uno di fronte all’altro. I due proprietari hanno lo stesso nome ma sono separati da opposte visioni del mondo: Alessandro detto Sandro (Flavio Sala) è il tradizionalista che offre solo prodotti nostrani, Alessandro detto Alex (Matteo Carassini) ha lavorato negli Stati Uniti e fa sfoggio di cocktail eccentrici. La rivalità tra i due prosegue senza soste sino all’arrivo di Vera Fashion Beauty (Rosy Nervi), nota influencer tornata in paese per il funerale del nonno. Alex vede in lei un’occasione di visibilità personale, Sandro finge disinteresse, malgrado la di lei avvenenza…
Come andrà a finire ‘Stori da Bar… lafüs’, commedia di Gionas Calderari diretta da Flavio Sala per l’omonima Compagnia, è cosa da vedersi al Teatro Sociale di Bellinzona da questa sera fino a sabato, sempre alle 20.45, e domenica 4 maggio alle 17. In scena con Sala, Nervi e Carassini ci sono Leonia Rezzonico, Mileti Udabotti, John Leemann, Moreno Bertazzi, Mascia Rezzonico, Beppe Franscella e Gian Paolo Caligari (con l’amichevole partecipazione di Luis Landrini).
‘Stori da Bar… lafüs’ s’intreccia con un altro classico di Flavio Sala, il seguito tanto atteso di ‘Frontaliers Disaster’, campione d’incassi nel 2017 (al cinema oltre 30mila spettatrici e spettatori della Svizzera italiana). Ufficializzato pochi giorni fa, ‘Frontaliers Sabotage’ sarà nelle sale a Natale. Loris J. Bernasconi (Paolo Guglielmoni) e Roberto Bussenghi (Sala) tornano per salvare l’identità svizzera in pericolo, all’interno di una missione segreta in Italia.
Rosy Nervi è l’influencer Vera Fashion Beauty
Flavio Sala: partiamo da Curgnasca?
In ‘Stori da Bar… lafüs’ la protagonista è la piazza, dai due esercenti che non si sopportano al parrucchiere che una volta chiuso il salone diventa sindaco, alla fioraia pettegola del paese, Leonia Rezzonico, che ha un ruolo rilevante nella commedia. Ma sono anche trascorsi dieci anni da ‘La solita süpa’ e quindi la protagonista è anche la Compagnia Falvio Sala, perché ‘Stori da Bar… lafüs’ contiene diverse citazioni dalle precedenti commedie, che i bambini ci recitano a memoria e magari noi nemmeno ce le ricordiamo.
Al di là della storia, per quest’ultimo spettacolo abbiamo ottenuto un sostegno economico sostanzioso solo da una grossa ditta ticinese e senza supporti di una certa consistenza è veramente difficile mettere in piedi qualcosa di importante. Malgrado la massima affluenza di pubblico fatta registrare da ‘Bonanocc ai sonadoo’, anche con incassi eccellenti, tenere in piedi una compagnia teatrale di queste dimensioni resta una sfida enorme. Siamo sempre e comunque una compagnia di professionisti con dieci attori sul palco e scrivere per tante persone non è facile. Non per questo la scenografia di ‘Stori da Bar… lafüs’ non è importante: l’ha disegnata Mario Del Don e l’hanno realizzata Elena Sala e Matteo Fantuzzi, che è anche tecnico luci e suoni della compagnia.
Come è cambiato, se è cambiato, l’interesse nella commedia dialettale in questi dieci anni di Compagnia? Hai sempre denunciato un certo disinteresse, pare che finché si tratta di rievocarne i fasti va tutto bene, ma quando si tratta di crearne di nuove l’entusiasmo cambia…
La gente ci invita a non mollare. C’è un grosso interesse da parte del pubblico e un grosso disinteresse da parte di chi potrebbe darci una mano. Noi non facciamo commedie per guadagnarci e a stento riusciamo a coprire le spese. Portare in scena un nuovo lavoro è sempre una bella cosa, ma quando l’impegno diventa così grosso è impossibile non fare caso ai problemi che esistono. Devo dire che in mezzo alle difficoltà, tanta soddisfazione è arrivata dalla commedia scritta da Rosy Nervi, ‘L’ultima sciances’, commissionata dagli enti che si occupano della terza età. È un testo brillante ben recitato. Siamo già a più di venticinque repliche, e ancora lo spettacolo sta girando.
Nell’ottobre del 2023 un Flavio Sala visibilmente alterato denunciava l’indifferenza dell’Ufficio federale della Cultura nei confronti del seguito di ‘Frontaliers Disaster’, tacciato di non avere valenza nazionale. Eppure il seguito uscirà, costi quel che costi…
Il seguito di un film campione d’incassi non è stato portato avanti. Scelte difficili da comprendere fino in fondo… ma si sa, anche serie come ‘Game of Thrones’ hanno avuto finali discutibili. Quel che conta è che, nonostante tutto, il film sia arrivato al traguardo, grazie al coraggio e alla determinazione di Alberto Meroni. Questo sequel ha uno step in più a livello cinematografico, inquadrature, riprese con steady cam, piani sequenza, è qualcosa di grosso. E ci ha regalato belle sorprese come la partecipazione di Christa Rigozzi nel ruolo di una istruttrice di italianità abbastanza discutibile. Christa mi ha chiesto come si parlasse un italiano di seconda generazione e io, indegnamente, le ho inviato dei messaggi vocali. È stata bravissima e ha lavorato con entusiasmo. C’è Barbara Buracchio, ora Barbarossa perché si è sposata, che oltre ad avere scritto la sceneggiatura con me, Alberto e Paolo, interpreta ben tre ruoli, passando con bravura dal francese allo schwyzerdütsch al siciliano.
A che punto è ‘Frontaliers Sabotage’?
Mancano ancora alcune riprese, poi ci dedicheremo alla post-produzione. ‘Frontaliers Disaster’ era un film molto dialogato, nel vedere il girato ne capivo l’evoluzione in corso d’opera. Questo invece è un film vero e proprio, tecnicamente meno teatrale e assai più cinematografico. Sono felice che si faccia, perché le persone che incontro per strada sono ancora innamorate dei Frontaliers. Ho passato un mese e mezzo con i baffi, ero molto riconoscibile, tutti a dire “Bussenghi, Bussenghi: quando arriva il film? Lo stiamo aspettando”. Speriamo che la gente corra al cinema: ne va del futuro della Svizzera, ma anche del mio e di Paolo!
Rsi
Loris J. Bernasconi e Roberto Bussenghi sul San Gottardo