laR+ Sulla croisette

Cannes, 78 anni di amore per il Cinema

Uno sguardo ai titoli di questa edizione, dal 13 al 24 maggio per un meraviglioso viaggio sentimentale garantito da Thierry Frémauxmaggio)

(Keystone)
9 maggio 2025
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L’unicità di un Festival del Cinema com’è quello di Cannes non è solo per il suo prestigio internazionale, non per il suo fondamentale mercato delle immagini in movimento che oltre a riempire decine di sale per proiezioni private, riempie ricchi padiglioni interni e occupa alberghi celebrati nel mondo intero, non per le selezioni di film che tra quelle ufficiali, quelle della Semaine e della Quinzaine e di Acid, raccontano il meglio del cinema di oggi, ma per l’amore per il Cinema che si respira sulla Croisette. Un amore tenuto vivo dal direttore artistico Thierry Frémaux che non a caso ha voluto dedicare la Selezione Ufficiale alla memoria di Émilie Dequenne, grande attrice morta tragicamente lo scorso 16 marzo all’età di 43 anni, premiata nel 1999 per ‘Rosetta’ di Jean-Pierre e Luc Dardenne, Palma d’Oro nello stesso anno. È pronta anche la festa per il 90enne Pierre Richard, attore, regista e sceneggiatore francese noto per i ruoli di sbadato sognatore a occhi aperti in film comici, a dire che qui il comico non è genere negletto.

Di chiara valenza è il programma ufficiale, a cominciare dalla scelta di aprire il Festival con un’opera prima, ‘Partir un jour’, della 39enne Amélie Bonnin, un musical che si annuncia alla Demy, che mescola ricordi di amori e canzoni. Tra i film in concorso, di sicuro al miglior cast punta l’attesissimo ‘The Phoenician Scheme’ di Wes Anderson dal cast stellare. Il film racconta del magnate internazionale Zsa-zsa Korda (del Toro), sopravvissuto a un incidente aereo per la sesta volta, che tenta di ricucire i rapporti con sua figlia Liesl (Mia Threapleton), nel frattempo diventata suora, che non vede da troppo tempo. Nel film c’è anche Scarlett Johansson, a Cannes (Un Certain Regard) anche con il suo primo film da regista, ‘Eleanor the great’, storia di una 90enne donna della Florida che stringe un’insolita amicizia con uno studente 19enne di New York.

Tra teenager e western gay

In cerca della terza Palma d’Oro, Jean-Pierre e Luc Dardenne portano in concorso ‘Jeunes mères’, dramma sociale di cinque donne che vivono in un rifugio per giovani madri. Prova a vincere la sua seconda Palma invece Julia Ducournau con ‘Alpha’, dopo quella del 2021 per ‘Titane’. L’ultimo film ci porta negli anni ’80 per seguire una 11enne emarginata dopo la diffusione della voce che abbia contratto una misteriosa malattia. Un’altra 11enne è protagonista, sempre negli anni ’80, del giapponese ‘Renoir’ di Hayakawa Chie, adolescenza e conflitti familiari nella Tokyo di quegli anni. Si ferma nel maggio del 2020 invece Ari Aster per il suo ‘Eddington’, film contemporaneo western interpretato da Joaquin Phoenix, un road movie romantico gay ambientato durante la Prima Guerra Mondiale. Nei nostri giorni sono ambientati ‘La petite dernière’ della regista francese di origine algero-tunisina Hafsia Herzi e ‘Sirat’ dello spagnolo Oliver Laxe, che a Cannes è già stato premiato due volte, tornato per raccontare di un padre alla ricerca della figlia scomparsa nei deserti del Marocco. Si parla già di ‘New Wave’ di Richard Linklater, un film in bianco e nero che racconta la storia di Jean-Luc Godard.

Sempre al passato guarda ‘Two Prosecutors’ di Sergei Loznitsa, dall’omonimo romanzo di Georgi Demidov, storia di un laureato idealista in giurisprudenza che si confronta con la brutale realtà dello stalinismo. ‘Fuori’, dell’italiano Mario Martone, vede Valeria Golino interpretare una scrittrice imprigionata per un “atto folle e inaspettato” che si svolge in un carcere. Una storia ambientata negli anni ’70 in Brasile è ‘O agente secreto’ di Kleber Mendonça Filho, interpretato dal pluripremiato regista Wagner Moura. ‘Dossier 137’ di Dominik Moll è un poliziesco con le proteste dei gilet gialli sullo sfondo. ‘Die my love’ della britannica Lynne Ramsay è un thriller psicologico tratto da un romanzo della scrittrice argentina Ariana Harwicz. ‘The Mastermind’, dell’americana Kelly Reichardt, ci riporta dalle parti del Vietnam.

Grida di libertà

“Quello che inizia come un piccolo incidente mette in moto una serie di conseguenze sempre più gravi”: usa queste parole Jafar Panahi per spiegare ‘It was just an accident’, film realizzato senza il permesso di girare delle autorità iraniane. Il secondo film iraniano in concorso è ‘Woman and Child’ di Saeed Roustaee, regista già condannato nel suo paese a sei mesi di reclusione. Il film parla di un’infermiera vedova che lotta con il figlio ribelle. Dall’Egitto arriva il thriller politico ‘Eagles of the Republic’ di Tarik Saleh interpretato da Fares Fares, nei panni di un attore costretto a recitare in un film di propaganda commissionato dal governo. La regista spagnola Carla Simón, già Orso d’Oro a Berlino nel 2022, porta sulla Croisette ‘Romería’, ovvero viaggio, pellegrinaggio, quello della protagonista del film Marina, una giovane donna orfana, che si reca a Vigo alla ricerca di informazioni sul padre biologico, morto di Aids.

Resta da dire, per il Concorso, di ‘Affeksjonsverdi’ di Joachim Trier, con Renate Reinsve (con lui Miglior attrice nel 2021), e di ‘Resurrection’, film di fantascienza poliziesco cinese scritto e diretto da Bi Gan. Se questa è la Competizione, fuori la lotta è per il film che andrà a incassare di più prossimamente, e il favorito è ‘Mission: Impossible – The Final Reckoning’ di Christopher Mcquarrie con Tom Cruise. A sfidarlo, ‘Highest 2 Lowest’ di Spike Lee con Denzel Washington nel ruolo principale. Ci sono anche ‘Honey don’t’ di Ethan Coen, secondo capitolo della “trilogia di film di serie B lesbici”, e dall’Oriente ‘Sons Of The Neon Night’ di MAK Juno, con la colonna sonora del compianto Ryuichi Sakamoto.

Di tanti non abbiamo detto, come i nuovi film ‘Magalhães’ di Lav Diaz e ‘The disappearance of Josef Mengele’ del russo Kirill Serebrennikov, e l’esplosivo documentario di Eugene Jarecki su Julian Assange ‘The Six Billion Dollar Man’. Ma abbiamo due settimane per raccontare.