Berna

Vivat Helvetia: un insolito concerto della Swiss National Orchestra per il Primo agosto

Diretta da Elena Schwarz, l'orchestra ha proposto a Berna un concerto per famiglia con un programma accattivante legato alla Svizzera

Elena Schwarz
(Mark Baumgartner)
5 agosto 2025
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Atmosfera grandiosa nella sala grande del Casinò di Berna. Quello che è la Marcia di Radetzky per i Wiener Philharmoniker nel concerto di Capodanno, è per la Swiss National Orchestra l’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini il Primo agosto. Ha rappresentato il trionfale finale di un concerto emozionante, con il pubblico entusiasta che applaudiva seguendo il ritmo.

Per suscitare così tanto entusiasmo, serve ovviamente un’idea di programma accattivante. E l’ha avuta Igor Longato, fondatore e direttore artistico della Swiss National Orchestra: un concerto per famiglie, a ingresso gratuito, nella mattina della Festa nazionale, alle undici, con il motto ‘Vivat Helvetia!’.

L’idea ha avuto successo, già al debutto un anno fa e anche questa volta. Sono arrivati grandi e piccini, giovani e anziani, amanti della musica di ogni provenienza, nonché molte personalità del mondo politico, sia svizzere che straniere, presenti nella capitale. Una grande e allegra famiglia, unita dal piacere della musica in onore della Confederazione.

Dall’inno nazionale a Rossini

Il concerto si è aperto con l’inno nazionale svizzero, solennemente intonato dall’orchestra, di ottimo umore, sotto la direzione della direttrice australiano-svizzera Elena Schwarz. Con il suo stile energico e al tempo stesso preciso nei dettagli, ha spronato i musicisti a dare il meglio. Tutti i brani del variegato programma avevano un legame con la Svizzera: per contenuto, per l’origine del compositore o perché sono stati composti in Svizzera. È questo il principio alla base del progetto artistico della Swiss National Orchestra.

Il concerto è iniziato con il primo movimento della Sinfonia Guglielmo Tell di Hans Huber, un tardo-romantico svizzero oggi quasi dimenticato. Ingiustamente, come si è potuto constatare. La sua musica potente, dai motivi incisivi e con grande slancio sinfonico, è stata resa in modo impeccabile dall’orchestra. A contrasto, è seguito un ‘pas de deux’ tratto dal Guglielmo Tell di Rossini – eleganza dell’Opéra di Parigi unita a suggestioni popolari “svizzere”, un vero brano da vetrina per il solista Markus Brönnimann, flautista dell’Orchestre Philharmonique du Luxembourg.

Sergei Rachmaninov, Pëtr Čajkovskij e Richard Wagner trascorsero fasi importanti della loro vita in Svizzera, traendone profonde ispirazioni per le loro opere. Rachmaninov compose il poema sinfonico La rupe ancora in Russia, ma la sua potenza orchestrale evoca immagini delle Alpi, vicino alle quali avrebbe vissuto in seguito. Il pezzo si inseriva perfettamente nel programma, costruito con intelligenza drammaturgica. Poi è arrivato il valzer dall’opera Evgenij Onegin, eseguito con elegante slancio: Čajkovskij lo orchestrò a Clarens, sul Lago di Ginevra, dove visse un periodo sereno.

Wagner, invece, giunse in Svizzera nel 1849 come rifugiato politico, e qui scrisse gran parte della sua opera Tristano e Isotta – motivo sufficiente per includere nel programma il celebre preludio. È stata una dimostrazione impressionante della bellezza del suono e della capacità dell’orchestra di “respirare insieme”, guidata con cura da Elena Schwarz.

Vertiginoso è stato poi il salto nella direzione opposta dell’estetica musicale con Pacific 231 di Arthur Honegger, ritratto sonoro di una locomotiva a vapore. Ha stupito la flessibilità con cui direttrice e orchestra si sono adattati ai ritmi meccanici, ai suoni taglienti e alle complesse sovrapposizioni di movimento di questo brano orchestrale del 1923. La temperatura in sala è salita visibilmente, e l’ovazione seguente ha preparato il terreno per il gran finale: l’ouverture del Guglielmo Tell di Rossini.

I programmi della Sno

Il concerto della Swiss National Orchestra per la Festa Nazionale è un evento unico nel panorama musicale svizzero. È stato un successo travolgente e, a grande richiesta del pubblico, dovrebbe diventare una tradizione. Per il 2026 è già stata annunciata la giovane star Chelsea Zurflüh come solista: svizzera con radici seychellesi, vincitrice del Concours de Genève nella categoria canto.

Un’ulteriore caratteristica distintiva dello Swiss National Orchestra è insita nella sua idea fondativa: un’orchestra da festival composta da musiciste e musicisti svizzeri attivi nelle migliori orchestre svizzere ed europee. Questi professionisti esperti – una dozzina dei quali provenienti dal Ticino – suonano insieme con passione e a un altissimo livello internazionale. Lo avevano già dimostrato nel novembre scorso in un impressionante concerto a Roma, dove l’orchestra ha eseguito la Terza Sinfonia di Bruckner, affermandosi nel repertorio della grande sinfonia.

Con metodi non convenzionali, passo dopo passo, lo Sno sta ampliando la sua presenza nella vita musicale. Il prossimo evento è previsto per il 12 ottobre: un concerto al Kkl di Lucerna per la Giornata del bastone bianco, ovvero la Giornata dei non vedenti. Alla direzione ci sarà Andrey Boreyko, figura di rilievo del panorama internazionale. In programma musiche di Glinka, Ravel, Musorgskij, Rodrigo (compositore non vedente!) e Stravinskij. Il motto del concerto è "Sentire – Vedere con l’udito": in un mondo che vive di immagini, Sentire ricorda che la profondità dell’essere umano nasce dal cuore.

Con questa idea inclusiva, che mira a far partecipare in modo attivo le persone cieche all’esperienza del concerto, la Swiss National Orchestra dimostra ancora una volta la sua capacità di innovare nella drammaturgia musicale.