Economia

La Svizzera registra un forte aumento dell'avanzo di conto corrente nel primo trimestre

L'avanzo di 19,4 miliardi di franchi è trainato dall'interscambio di merci, mentre la BNS respinge accuse di manipolazione valutaria

20 giugno 2025
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Saldo della bilancia dei pagamenti in netto aumento nel primo trimestre per l'economia svizzera: l'avanzo di conto corrente è stato di 19,4 miliardi di franchi, a fronte dei 9,8 miliardi dei tre mesi precedenti e dei 9,4 miliardi dello stesso periodo del 2024.

L'incremento è riconducibile principalmente all'interscambio di merci, in cui è incluso anche l'oro, spiega la Banca nazionale svizzera (BNS) in un comunicato odierno. I saldi dell'interscambio di servizi, dei redditi primari e di quelli secondari non hanno invece subito variazioni sostanziali.

La posizione patrimoniale netta sull'estero è diminuita di 103 miliardi rispetto al trimestre precedente, attestandosi a 937 miliardi di franchi. La consistenza degli attivi si è ampliata di 4 miliardi a 5274 miliardi, quella delle passività di 107 miliardi a 4337 miliardi.

La bilancia dei pagamenti registra tutte le entrate e le uscite di un'economia con l'estero, includendo non solo il commercio di beni ma anche quello dei servizi (per esempio il turismo), nonché i redditi da lavoro e da capitale. La struttura e l'evoluzione della bilancia dei pagamenti forniscono importanti indicazioni sui rapporti economici di un paese con le nazioni oltre i suoi confini. Concretamente un'eccedenza elevata è considerata un segno di forza dell'economia.

Il surplus è però diventato un problema all'inizio di giugno, quando il Dipartimento del tesoro degli Stati Uniti ha inserito la Svizzera in un elenco di paesi da tenere sotto osservazione per le loro pratiche valutarie, in quanto potenziali manipolatori di cambi. L'avanzo in questione è infatti uno dei criteri su cui si basano le autorità americane.

Da parte sua la BNS si difende dalle accuse di manipolazione valutaria. In margine alla decisione sui tassi adottata ieri, il presidente della direzione generale Martin Schlegel ha ribadito la posizione dell'istituto: la banca interviene sul mercato dei cambi solo se è necessario per raggiungere l'obiettivo di stabilità dei prezzi in Svizzera, ha detto.