Le incertezze geopolitiche influenzano l'economia globale, rendendo cruciale una strategia di investimento diversificata
Le incertezze geopolitiche stanno lasciando il segno: l'economia globale sta perdendo dinamismo e per le imprese risulta difficile pianificare con un certo margine di sicurezza. Nel loro esame semestrale della situazione gli esperti in investimenti di Raiffeisen prevedono che nella seconda parte dell'anno la volatilità sui mercati azionari si manterrà elevata e raccomandano di puntare su un'ampia diversificazione del portafoglio.
Nel 2025 la crescita economica del pianeta sarà inferiore al potenziale a lungo termine, affermano gli esperti dell'istituto. Soprattutto negli Stati Uniti la congiuntura sta perdendo nettamente slancio: dopo un incremento del prodotto interno lordo (Pil) del 2,8% nel 2024, per l'anno in corso è da attendere solo l'1,3%. Anche in Europa e in Svizzera è prevista soltanto una crescita moderata, attorno all'1%.
I dazi già introdotti si faranno sentire, soprattutto negli Stati Uniti, sotto forma di un aumento dei prezzi: l'inflazione annua dovrebbe attestarsi attorno al 3,5%. "La politica americana dei dazi rischia di far piombare la più grande economia del mondo in una situazione caratterizzata da debolezza congiunturale e parallelo aumento dei prezzi, una combinazione estremamente spiacevole per la Federal Reserve, che non può che escludere significativi tagli dei tassi", afferma Matthias Geissbühler, responsabile degli investimenti di Raiffeisen, citato in un comunicato.
Intanto con la decisione presa in giugno dalla Banca nazionale (BNS) il ritorno ai tassi d'interesse pari a zero è già diventato realtà in Svizzera. Di conseguenza, nel corso dell'anno sono scesi ancora anche gli interessi delle obbligazioni elvetiche con durate più brevi; per i titoli di stato con scadenza fino a quattro anni i tassi sono già in territorio negativo. Secondo Raiffeisen tassi negativi non sono di per sé esclusi, ma nello scenario di base non sono da prevedere ulteriori tagli da parte della BNS. "Tenendo conto dell'inflazione per i risparmiatori il tasso reale risulta però negativo", sottolinea Geissbühler. "Chi vuole aumentare il proprio patrimonio nel lungo periodo deve far lavorare il proprio denaro sui mercati finanziari e investirlo in modo mirato in valori reali".
Per valori reali la banca intende azioni, immobili e metalli preziosi. Per quanto riguarda il primo veicolo d'investimento, secondo Raiffeisen un'attenta selezione dei titoli diventerà sempre più importante. La debolezza dell'economia potrebbe infatti comportare ulteriori revisioni degli utili aziendali e l'aumento dei dazi produrrà effetti diversi sulle imprese. In un contesto di tassi a zero aumenterà inoltre la rilevanza dei dividendi. "Prediligiamo le azioni svizzere difensive e con dividendi elevati, per esempio dei settori assicurazioni, telecomunicazioni, generi alimentari e sanità", chiosa Geissbühler.
Quanto alle borse internazionali, gli esperti in investimenti di Raiffeisen sono più prudenti. Anche gli andamenti valutari continuano a essere un fattore importante per chi investe: quest'anno la forte svalutazione del dollaro, pari a oltre il 10%, si è fatta sentire. Nel breve periodo l'istituito prevede una stabilizzazione della moneta americana, ma a medio e lungo termine il franco dovrebbe rafforzarsi ulteriormente.
Sempre nell'ottica di Raiffeisen i fondi immobiliari svizzeri restano un'interessante opzione integrativa: oltre a offrire rendimenti da distribuzione relativamente stabili attorno al 2%, beneficiano di aumenti di valore dovuti al calo degli interessi. Da parte sua l'oro resta un bene rifugio da avere in portafoglio per proteggersi dalla crisi. "Le tensioni geopolitiche, i rischi doganali e il contesto di stagflazione lasciano ipotizzare un ulteriore aumento dei prezzi dell'oro", afferma Geissbühler. In un portafoglio ampiamente diversificato, Raiffeisen consiglia di avere una quota di immobili e oro pari in entrambi i casi al 6,5%.
Anche nella seconda metà del 2025 si prevedono notevoli oscillazioni delle quotazioni come conseguenza delle incertezze geopolitiche ed economiche. "Le borse rimarranno sulle montagne russe", si dice convinto Geissbühler. "Però le fluttuazioni offrono sempre anche delle opportunità: chi si muove in modo proattivo e anticiclico può decisamente beneficiarne", conclude il professionista.