La Corte di giustizia ginevrina dovrà riesaminare il caso dopo il ricorso accolto dal Tribunale federale
La giustizia ginevrina deve nuovamente occuparsi del contenzioso che oppone Rolex a un atelier di personalizzazione di orologi. In una decisione impugnata dal prestigioso marchio, il Tribunale cantonale di Ginevra non ha tenuto conto delle raccomandazioni del Tribunale federale (TF).
Fondata nel 2013, la società Artisans de Genève SA si occupa di personalizzare orologi di lusso, in particolare di segnatempo di Rolex. Nel 2023, la giustizia cantonale le aveva impedito di modificare questi prodotti.
Un anno più tardi, il TF ha stabilito che questa attività è legale nella misura in cui l'atelier lavora solamente su orologi forniti da clienti e non destinati alla rivendita. Il divieto è stato annullato e il dossier è tornato all'istanza precedente.
Quest'ultima doveva esaminare se i riferimenti a Rolex sul sito di Artisans de Genève violassero la Legge federale sulla protezione dei marchi e delle indicazioni di provenienza (LPM) o quella contro la concorrenza sleale (LCSl). La Corte di giustizia ginevrina doveva tenere conto in particolare del fatto che Rolex è un "marchio famoso" ai sensi della LPM.
In una sentenza del 16 giugno pubblicata oggi, i supremi giudici di Losanna hanno constatato che l'istanza inferiore non ha proceduto all'analisi richiesta, ma si è limitata a considerare come corrette le affermazioni dell'atelier. Questa lacuna nella sentenza ginevrina porta all'accoglimento di un ricorso di Rolex. Il caso viene rinviato nuovamente alla Corte di giustizia.
Nella sua sentenza del 2024, il TF aveva ritenuto che il divieto assoluto pronunciato a Ginevra nei confronti di Artisans de Genève fosse eccessivo. I giudici di Losanna ricordavano che la funzione di un marchio è quella di rendere un prodotto identificabile tra gli altri. In tal senso, il suo titolare è legittimato a difenderlo da altri articoli che ne sfruttano e usurpano la notorietà. A tal fine, dispone di un diritto esclusivo di commercializzazione.
Secondo il diritto dei marchi, tale esclusività decade non appena il prodotto viene messo in circolazione. In altre parole, l'acquirente può disporne a suo piacimento, ad esempio regalarlo, rivenderlo o trasformarlo. Poiché la modifica di alcuni prodotti richiede competenze tecniche che raramente l'acquirente possiede, il Tribunale federale ammette che questi possa rivolgersi a uno specialista.
(Sentenza 4A_639/2024 del 16 giugno 2025)