Nel comune di confine, nel 2023 sono stati spesi 31 milioni di euro. Il sindaco Massimo Mastromarino si dice preoccupato
Un primato negativo di cui non andare fieri, quello del gioco d'azzardo a Lavena Ponte Tresa. I dati ufficiali relativi al 2023 (recentemente pubblicati) rivelano che nel comune a ridosso della dogana sono stati giocati oltre 31 milioni di euro, ovvero circa 5’500 euro pro capite, neonati e centenari compresi. Un dato di gran lunga superiore a quello di tutti gli altri comuni del Varesotto: la spiegazione risiede anche nella vicinanza con il Ticino, che porta molti giocatori a frequentare le sale delle slot machine.
“È un fenomeno enorme e preoccupante. Non chiamiamolo gioco”, commenta il sindaco Massimo Mastromarino, impegnato da anni nella lotta contro le ludopatie, che lancia nuovamente l’allarme dopo la pubblicazione dei dati sul gioco d’azzardo relativi al 2023. “Il gioco d’azzardo, quell’universo che va dalle scommesse alle slot machine, ha raggiunto dimensioni preoccupanti – dice Mastromarino –. In provincia di Varese si giocano quasi 2 miliardi di euro, perdendone circa 300 milioni. A Lavena Ponte Tresa si giocano oltre 31 milioni, perdendo 5,5 milioni di euro. Una cifra enorme e preoccupante”.
Nel comune italiano, il fenomeno raggiunge dimensioni significative: “Nelle sale gioco e nei luoghi dove si può scommettere si giocano 20 milioni di euro e se ne perdono 5 milioni. Con il gioco online si giocano oltre 10 milioni di euro, perdendone 500mila. Il nostro Comune ha limitato il gioco nelle fasce orarie del mattino, del pranzo e della sera, aumentando i controlli anche con l’ausilio della Guardia di finanza. Ma questi numeri rimangono preoccupanti e forse queste misure non bastano più. Bisogna fare di più”.