Secondo la piattaforma del personale di bordo lo scorso anno denunciate anche 362 minacce e aggressioni, una al giorno
Lo scorso anno le rapine sui convogli di Trenord rispetto al 2023 sono triplicate, mentre i furti raddoppiati. Insomma, non solo ritardi, soppressioni e disagi, ma anche una allarmante emergenza sicurezza, come certificano i dati forniti dal ‘Focal point security’, piattaforma che raccoglie le segnalazioni del personale di bordo. Tutti gli indicatori riferiti al 2024 segnalano il medesimo trend di crescita: 101 le rapine denunciate (contro le 36 dell’anno precedente, per un incremento del 180%), 432 i furti (206, +110%), 56 gli atti osceni (27, +107%).
Il sistema cataloga gli eventi critici dividendoli in codici in base alla loro gravità. I codici gialli – nei quali rientrano atti osceni, furti e minacce, senza conseguenze per l’incolumità fisica delle vittime – sono stati 524 nel 2020 (l’anno della pandemia), 738 nel 2022, 1’135 nel 2024. È impressionante il dato relativo alle rapine a bordo dei treni, in continuo aumento, come le minacce e le aggressioni: lo scorso anno ne sono state denunciate 362, una al giorno; stesso numero nel 2023, oltre il doppio rispetto all’anno della pandemia. Reati avvenuti soprattutto sui treni che viaggiano di notte e nelle ore in cui sono meno frequentati.
Sulla necessità di incrementare gli standard di sicurezza, destra e sinistra a parole convengono. Franco Lucente, assessore regionale ai Trasporti ha annotato che “Regione Lombardia sta già facendo molto: tutti i 214 treni nuovi che saranno immessi entro il 2025 sono dotati di strumenti per la videosorveglianza. Ma sono d’accordo con pendolari e personale di bordo: ci vuole più sicurezza, soprattutto nelle località maggiormente a rischio”. Parole che non convincono Angelo Orsenigo, consigliere regionale comasco del Pd: “I progetti per la sicurezza sono ondivaghi e insufficienti, come è il caso del recente annuncio dell’introduzione delle bodycam per il personale viaggiante, o delle guardie giurate, già annunciate nel 2018, ma mai andate in porto. Il tema della sicurezza riguarda anche gli scali, le stazioni, soprattutto quelle più piccole, in molti casi prive di presidi stabili. Per le stazioni basterebbero interventi semplici. Mi riferisco all’installazione di tornelli che diano accesso solo a chi effettivamente deve viaggiare, e alla presenza di personale, visto che soprattutto le stazioni più piccole sono sempre meno presidiate, e chi prende il treno non ha nessuno a cui rivolgersi in caso di problemi”.