A Varese è comparso un 40enne che, nel 2021, era già stato giudicato in Ticino. Non può esserci una seconda condanna per gli stessi reati
Un 40enne di Porto Ceresio, autore di tre assalti banditeschi messi a segno, con un complice, tra il 2017 e il 2018 ai danni di distributori di benzina di Brusino Arsizio, è stato assolto dai giudici del Tribunale penale di Varese, così come aveva chiesto il difensore, avvocato Corrado Viazzo, nella precedente udienza. Una assoluzione dovuta: per gli stessi reati il 40enne era già stato condannato il 27 settembre 2021 a tre anni e cinque mesi dai giudici delle Assise criminali di Mendrisio.
Insomma, nel processo bis per gli stessi fatti, ha fatto premio il codice di procedura penale italiano che esclude che un imputato possa essere condannato due volte per gli stessi reati. Nonostante ciò l'accusa, nel processo di Varese, aveva chiesto la condanna a sei anni e cinque, oltre che per le tre rapine, anche per due furti e una ricettazione. L'accusa dei furti non è stata presa in considerazione dai giudici varesini in quanto la querela era stata presentata in Ticino, e non al consolato italiano di Lugano, mentre la ricettazione, riferita a una Fiat 500 rubata a Porto Ceresio e usata per scappare da Brusino Arsizio, è prescritta.
La prima rapina il 7 aprile 2017 ai danni dei distributori Mosters, il secondo colpo il 5 novembre dello stesso anno al Piccadilly, il terzo assalto banditesco il 4 aprile 2018, sempre al Piccadilly, tutti in via al Confine, distanti una manciata di metri l'uno dall'altro. Quasi 53mila franchi il bottino della prima rapina, attraversata da attimi di terrore, in quanto per farsi consegnare i soldi custoditi nel registratore di cassa, il 40enne aveva puntato una pistola contro la commessa. Poco più di 25mila franchi e una dozzina di stecche di Marlboro il malloppo del secondo assalto banditesco, anche in questo caso attraversato da attimi di paura, in quanto la commessa era stata afferrata al collo e minacciata con un coltello. Poco meno di 14mila franchi il bottino del terzo assalto, in occasione del quale erano stati minacciati con un coltello un commesso e un cliente del distributore di benzina.
Una volta identificati dalla Polizia cantonale i due rapinatori erano stati arrestati dalla Squadra mobile di Varese. Il 40enne a differenza del complice (condannato in Italia) non si era opposto all'estradizione. Scontato la pena ed espulso dalla Svizzera, era tornato a Porto Ceresio per essere nuovamente incriminato e processato. La sentenza si è risolta a suo favore.