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Como e Lecco in testa alla classifica dell'indebitamento

I dati del Rapporto Italia 2024 di Eurispes indicano che in riva al Lario aumenta il numero delle persone che faticano ad arrivare a fine mese

Si fa fatica ad arrivare a fine mese
(archivio Ti-Press)
23 aprile 2025
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I debiti ‘abitano’ in riva al Lario: Lecco e Como guidano non solo la classifica regionale, ma anche quella nazionale. Il sovraindebitamento di lecchesi e comaschi è certificato dal Rapporto Italia 2024 di Eurispes (Istituto di ricerca degli italiani dal 1982). La situazione economica delle famiglie italiane sta diventando sempre più allarmante. Anche in Lombardia, considerata non a torto la regione più ricca, oltre che la locomotiva della Penisola, ma che da qualche anno dimostra di perdere colpi.

In riva al Lario cresce il numero di chi fa fatica ad arrivare a fine mese. Anche da questa constatazione l'indebitamento. A livello nazionale la media è un debito di 28mila euro, che in Lombardia sale a 29mila, mentre Lecco è in cima alla classifica con oltre 35mila euro seguito da Como con 34mila. Ciò è dovuto alle bollette (33,1%), l'affitto (45,5%) e alle rate del mutuo (32,1%) che sarebbero segno di vitalità se non fosse che cresce il numero di coloro che non riescono a onorarle, tanto che aumenta a dismisura il numero delle case sequestrate e messe all'asta.

C'è da aggiungere che i prezzi dei beni di consumo sono in aumento secondo il giudizio dell'83% di comaschi e lecchesi e questo andamento costringe a trovare degli escamotage per far quadrare i conti. Lo dice il Rapporto Italia 2024 dell'Eurispes. Si chiede aiuto alla famiglia d'origine (32,1%) e si usa molto l'acquisto a rate (42,7%), si pagano in nero alcuni servizi come ripetizioni, baby sitter e badanti (33,6%) e, dato che si commenta da solo, quasi 3 comaschi e lecchesi su dieci rinunciano a cure e interventi dentistici e a controlli medici. Va decisamente meglio a Varese e Sondrio con un indebitamente pro capite di 29mila euro. Il Rapporto Italia 2024 non prende in esame i poveri in assoluto, coloro che non hanno neppure le lacrime per piangere.