Nel capoluogo lariano si è già innescata la polemica politica. ‘Chi ha sbagliato si prenda le sue responsabilità’
Più brutti non potevano sceglierli, tanto da essere bocciati da tutti, anche da coloro che avrebbero dovuto vigilare sulla scelta. Sotto accusa a Como sono finiti i nuovi parapetti del Lungolago. Ha buon gioco il Pd comasco, che attacca non soltanto il nuovo modello di parapetti, ma anche i politici della maggioranza in Regione. Gli stessi che nei giorni scorsi si sono scagliati contro questi manufatti.
"Dopo 17 anni di cantiere (e 38 milioni di euro spesi, rispetto ai 18 inizialmente previsti, ndr) si è arrivati a questo risultato inverecondo, oggettivamente antiestetico – dicono Angelo Orsenigo e Daniele Valsecchi, rispettivamente consigliere regionale e segretario cittadino del Pd –. Insieme ai timoni, è magicamente sparito anche il lago, difficile da vedere attraverso quelle barriere. Ma è altrettanto assurdo il rimpallo di responsabilità a cui stiamo assistendo. Il sindaco e l’assessore regionale che si prendono una pausa di riflessione, quasi non fossero minimamente a conoscenza dei parapetti che sarebbero stati posati, il consigliere Sergio Gaddi che, con un dribbling degno del migliore attaccante, si dissocia dalla giunta regionale del suo stesso partito politico, così come fa Fratelli d’Italia, che ha promosso una petizione per riavere quelli storici. Insomma, quando le cose vanno male non è mai colpa di nessuno. Sarebbe invece giusto che chi ha sbagliato si prendesse le proprie responsabilità e intervenisse tempestivamente".
Orsenigo e Valsecchi presenteranno una mozione, per chiedere all’amministrazione comunale di fornire spiegazioni su quanto successo. "È davvero possibile – dicono – che a nessuno, in Comune e in Regione, sia venuto il dubbio che quei parapetti avrebbero deturpato il paesaggio?". Così come era successo qualche anno fa con il "muro della vergogna", poi demolito. Insomma, la telenovela continua. C'è chi a livello di giunta regionale lombarda è arrivato a proporre di fare a meno dei parapetti. Una soluzione assurda, in quanto non tiene conto della sicurezza.