Coinvolte anche due ragazze, di nazionalità rumena, che lavoravano nei bordelli di Lugano. La Cassazione mette il punto finale
Si è conclusa in Corte di Cassazione a Roma, con la condanna definitiva a 6 anni di reclusione, una storia di agevolazione e sfruttamento della prostituzione, violenza sessuale e maltrattamenti, segnalata nel febbraio 2022 dalla Polizia cantonale ai carabinieri di Como. I giudici della Suprema Corte hanno condannato un 47enne rumeno, residente a Fino Mornasco, all'epoca dei fatti titolare di una attività commerciale in riva al Ceresio.
L'inchiesta aveva consentito di ricostruire lo sfruttamento della prostituzione (nei bordelli di Lugano) di due ragazze, anche loro rumene, di 24 e 26 anni, obbligate a consegnare i soldi delle loro prestazioni al connazionale (cifre comprese fra i 3 e i 9mila euro al mese) per non subire pestaggi e violenze sessuali. Nell'ambito della stessa inchiesta la Polizia cantonale aveva arrestato alla dogana di Brogeda una 31enne rumena e un 29enne comasco, disoccupati, residenti a Lugano, trovati in possesso di 30 grammi di cocaina. Droga che veniva spacciata nei club erotici del Luganese. La coppia indagata anche a Como era stata raggiunta in carcere a Lugano da un'ordinanza di custodia cautelare.