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Como, sempre più difficile la situazione per i senzatetto

Il problema si acuisce: le persone senza fissa dimora cercano rifugio in città fuori dalle porte del dormitorio o dei centri d’accoglienza

Un uomo chiede la carità in strada
(Ti-Press/Archivio)

A Como, negli ultimi giorni, complici la pioggia e il calo delle temperature, si è fatta ancora più difficile la situazione per i senzatetto. Ce ne sono alcuni che ultimamente hanno incominciato a occupare la sala d’aspetto del Pronto soccorso dell’ospedale Sant’Anna. Mediamente sei per notte. Non sempre gli stessi. Le panche della sala d’aspetto del Pronto soccorso del Sant'Anna sono state tolte: sono state posate transenne per dei lavori programmati da tempo e mai iniziati. Forse ora inizieranno. Comunque, i senzatetto sono stati allontanati. Il problema dei senzatetto a Como, noto da sempre, si acuisce durante l’autunno e l’inverno. Con l’arrivo dei temporali e del freddo, sono diversi i luoghi in cui le persone senza fissa dimora cercano rifugio in città. Fuori dalle porte del dormitorio o dei centri d’accoglienza, da Ozanam ad alcune parrocchie, c’è chi passa la notte sotto ai portici del Crocifisso (20 mediamente i senzatetto), oppure chi preferisce dormire nei dintorni della stazione di San Giovanni (una mezza dozzina) o sotto i portici dell’ex chiesa San Francesco (solitamente 7-8 anche se poi al mattino vengono multati) o in altri luoghi del capoluogo lariano, città di frontiera in cui continuano ad arrivare migranti nella speranza (quasi sempre delusa) di scappare in Svizzera. È dalla Caritas di Como la mappa dei dormitori a cielo aperto. Il tema dell’accoglienza è stato sollevato in Consiglio comunale dalla consigliera del Pd Patrizia Lissi. Il sindaco Rapinese non ha fornito alcun tipo di indicazione sull’apertura di una struttura per accogliere le persone senza fissa dimora.