Estero

Starmer a picco nei sondaggi, primo ministro più impopolare della storia moderna del Regno Unito

Sondaggio Ipsos: 79% di giudizi negativi su Starmer, governo all'82% di opposizione; Reform Uk al 34%, Tories 14%, LibDem 12%

30 settembre 2025
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Doccia gelida sul primo ministro britannico Keir Starmer, a poche ore dal suo intervento clou dell'assemblea congressuale del Partito laburista, di cui è leader, alla Conferenza annuale che si avvia alla conclusione a Liverpool.

Un nuovo sondaggio dell'autorevole istituto Ipsos lo fa sprofondare infatti fino al record negativo di capo del governo più impopolare della storia moderna del Regno, con un 79% di condanne della sua linea moderata contro appena un 13% di persone che si dichiarano soddisfatte.

L'esecutivo va persino peggio, con un 82% di opinioni ostili contro non più del 12% di pareri favorevoli. Ed è picco d'impopolarità pure per la contestata ministra dell'Economia, la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, capace di raggiungere i livelli rovinosi toccati in passato solo da Kwasi Kwarteng: cancelliere per poche settimane, nella precedente legislatura, nell'effimero governo conservatore di Liz Truss travolto dal disastro di una 'mini-manovra' improntata a tagli di tasse in deficit.

Il Labour, sotto la guida di sir Keir, continua intanto a perdere terreno anche come partito, rispetto alla destra trumpiana di Nigel Farage che con il suo Reform Uk sale ancora secondo Ipsos, al 34% dei consensi nazionali. Distanziando adesso la formazione di governo di ben 12 punti, con i Tories ridotti al 14% e i centristi LibDem fermi al 12.

Dati di fronte ai quali il premier britannico si appresta, secondo le anticipazioni, a tenere nel pomeriggio al congresso di Liverpool un discorso dai toni più combattivi del solito contro "il populismo" di Reform e a invocare l'unità interna contro le contestazioni che montano dalle correnti più di sinistra del suo partito: fino alle trame di un'ipotetica sfida futura alla sua leadership prima delle prossime elezioni politiche.

Starmer insisterà a difendere le misure economiche finora adottate dalla sua compagine, non senza prometterne altre per stimolare "la crescita". Mentre evocherà pure "le minacce" di politica estera e annuncerà un ennesimo piano per il rilancio della sanità pubblica (Nhs), da digitalizzare pienamente con la nascita di una Nhs Online entro il 2027.

Per poi ribadire il no a incrementi dell'Iva (Vat), ma senza escludere - come già fatto da Reeves - altri interventi fiscali destinati di fatto a far aumentare le tasse. Interventi attesi da tutti gli osservatori nella finanziaria d'autunno che la cancelliera presenterà in Parlamento a novembre sullo sfondo dei timori legati all'inflazione e all'impennata del debito pubblico.