Appello per l'indipendenza delle operazioni umanitarie e il rilascio degli ostaggi da parte di Hamas
Ventidue Paesi esigono che il governo israeliano "autorizzi immediatamente la piena ripresa della consegna di aiuti a Gaza e che consenta alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di lavorare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane". Lo scrive il ministero degli esteri tedesco, in un comunicato pubblicato sul sito web. Fra i Paesi ci sono anche Italia, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Canada, Giappone e l'alta Rappresentanza per gli Affari esteri dell'UE.
Nel comunicato stampa pubblicato dal ministero degli esteri tedesco si afferma che "il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato un nuovo piano per la consegna degli aiuti a Gaza che le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie non possono condividere". Secondo le Nazioni Unite l'approccio proposto non consentirà di fornire gli aiuti in modo efficace, inoltre "il territorio palestinese non dovrebbe essere modificato o sottoposto a cambiamenti demografici".
Ecco perché nell'appello s'inviano "due chiari messaggi al governo israeliano: consentire la piena ripresa delle consegne di aiuti a Gaza senza ritardi e permettere alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di lavorare in modo indipendente e imparziale per salvare vite". Nel comunicato si ribadisce inoltre che "Hamas deve rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi rimanenti e consentire la distribuzione senza ostacoli degli aiuti umanitari". Infine viene citata anche la soluzione di due Stati come "l'unico modo per raggiungere la pace e la sicurezza per israeliani e palestinesi".
Il comunicato è sottoscritto dai ministri degli esteri di Australia, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Italia, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. Hanno firmato anche l'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza e vicepresidente della Commissione europea, il Commissario UE per la parità di genere, la preparazione e la gestione delle crisi e il Commissario UE per il Mediterraneo.