Estero

Petro convoca conferenza internazionale a Bogotà per fermare la distruzione a Gaza

Il presidente colombiano invita a misure concrete per difendere il diritto internazionale e colmare il vuoto lasciato dall'ONU

9 luglio 2025
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Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha annunciato la convocazione di una conferenza internazionale nella capitale Bogotà martedì 15 luglio per "introdurre misure giuridiche, diplomatiche ed economiche concrete che possano fermare la distruzione di Israele" a Gaza.

La proposta è stata avanzata da Petro in un suo articolo pubblicato sul quotidiano inglese The Guardian e ripreso dai principali media colombiani in cui il presidente ha sottolineato che "l'invito è aperto e urgente".

"La prossima prova per la comunità internazionale è dietro l'angolo. Il 15 luglio, il mio governo, insieme al Sudafrica —copresidenti del Gruppo dell'Aia (creato il 31 gennaio di quest'anno e composto anche da Cuba, Bolivia, Honduras, Malesia, Senegal e Namibia) -, convocherà una conferenza di emergenza su Gaza, riunendo ministri di paesi di tutto il mondo per deliberare una difesa multilaterale del diritto internazionale".

"Il nostro obiettivo è semplice", ha scritto Petro su The Guardian, ovvero "introdurre misure giuridiche, diplomatiche ed economiche concrete che possano fermare la distruzione di Israele e difendere il principio fondamentale che nessuno Stato è al di sopra della legge".

Secondo il presidente della Colombia, "il rinvio indefinito della Conferenza internazionale per la risoluzione pacifica della questione palestinese, proposta dall'Onu e copresieduta da Francia e Arabia Saudita, ha lasciato un vuoto critico nella leadership multilaterale, proprio quando è più necessario".

Da lì il suo appello, poiché c'è un "grave contesto umanitario" che rende necessaria una conferenza a Bogotà che permetta agli stati di passare "dalla condanna all'azione collettiva" e di interrompere la complicità, attraverso "tribunali, porti e fabbriche dei nostri paesi" che sfidino "la visione di Donald Trump e Netanyahu di un mondo dove 'il potere è giusto'".