Il presidente avverte di una catastrofe economica se i dazi saranno dichiarati illegali
"Una catastrofe economica", una "Grande Depressione", "la distruzione totale del paese": il presidente americano Donald Trump e la sua amministrazione usano toni apocalittici per convincere la Corte suprema a ribaltare la sentenza di una corte d'appello della capitale che ha dichiarato "illegali" gran parte dei dazi per l'abuso costituzionale di una legge di emergenza.
Nel ricorso, depositato dal Solicitor General John Sauer, si chiede ai nove saggi un percorso accelerato, decidendo entro il 10 settembre se esaminare il caso e fissando l'udienza a inizio novembre, mentre le tariffe resteranno temporaneamente in vigore.
"Il presidente e i funzionari del suo gabinetto hanno stabilito che i dazi stanno promuovendo la pace e una prosperità economica senza precedenti, e che la negazione dell'autorità tariffaria esporrebbe la nostra nazione a ritorsioni commerciali senza difese efficaci riportando l'America sull'orlo della catastrofe economica", ha scritto Sauer, sostenendo che non è in gioco solo il grave squilibrio commercio con molti paesi, ma anche la lotta al fentanyl e gli sforzi per porre fine alla guerra in Ucraina.
"Questa decisione getta un'ombra di incertezza sui negoziati esteri in corso che il presidente ha portato avanti attraverso i dazi negli ultimi cinque mesi, mettendo a repentaglio sia gli accordi quadro già negoziati sia i negoziati in corso", ha avvisato Sauer, citando anche i moniti del segretario di stato e di quelli al Tesoro e al commercio.
Lo stesso Trump ha messo in guardia che la bocciatura dei dazi "distruggerebbe letteralmente gli USA", costringendoli a rimborsarli e forse anche ad annullare gli accordi commerciali raggiunti con Unione europea, Giappone, Corea del Sud ed altri paesi. "Abbiamo concluso un accordo con l'UE, che ci sta pagando quasi mille miliardi di dollari. E sapete una cosa? Sono contenti. È fatta. Questi accordi sono tutti fatti", ha detto avvisando però che "potremmo doverli annullarli".
Trump confida nella maggioranza conservatrice della Corte suprema (6 a 3), che ha contribuito a cementare con tre nomine. Ma i toni apocalittici e i moniti dell'amministrazione, secondo Politico, sono "una tacita ammissione che l'amministrazione è in una posizione molto debole dal punto di vista legale. L'interpretazione più benevola di questa iniziativa è che l'amministrazione stia facendo pressioni sulla Corte suprema affinché si impegni in quel tipo di attivismo giudiziario orientato ai risultati che i conservatori hanno a lungo affermato di odiare. Un'interpretazione meno generosa della situazione è che si tratti di un tentativo di ricattare politicamente la Corte affinché conceda a Trump ciò che vuole, anche se è chiaramente illegale o incostituzionale".